Vaccino, lunedì via ai richiami alla Venturini

Ieri è ricominciata la campagna di profilassi all’interno delle strutture per anziani: in due giorni iniezioni a 160 ospiti e sanitari

di Gabriele Tassi

Fiala più o fiala meno, a fine giornata ci saranno circa altri 160 anziani e personale delle rsa ad aver ricevuto il vaccino. Non ha ancora il piede premuto a fondo sull’acceleratore la campagna di profilassi contro il Covid nell’Imolese. Troppo brusca la frenata della settimana scorsa con la mancata consegna di un carico di vaccino Pfizer. Ma da mercoledì, quando sono "inaspettatamente", (come riferisce l’Azienda), arrivate le dosi, la macchina per proteggere ospiti e operatori delle residenze per anziani si è rimessa in moto. Centosessantadue le iniezioni fatte fra ieri e oggi, le prime, che fra 21 giorni dovranno essere seguite da un richiamo. "Poche ora le persone – nell’ambito della sanità e delle strutture socio assistenziale – che ancora non hanno ricevuto almeno la prima inoculazione di vaccino", secondo le stime dell’Ausl ben al di sotto del 20%.

Si guarda con ottimismo ora alla giornata di martedì, in cui dovrebbe – e qui i condizionali è meglio utilizzarli – arrivare come di consueto la spedizione della Pfizer con i flaconi. Solitamente, a ogni consegna, vengono stoccate negli speciali congelatori del Santa Maria della Scaletta (capaci di scendere fino alla temperatura di conservazione di meno ottanta gradi) circa 1.700 dosi. Se i vaccini arriveranno regolarmente l’Ausl potrà quindi "far ripartire la campagna a pieno regime già dalla prossima settimana".

E la prossima settimana avrà un altro giorno simbolico, importante e significativo. Proprio lunedì infatti verrà somministrata la seconda dose, ovvero il richiamo, ai primi vaccinati all’interno della casa di riposo Venturini. La struttura infatti era stata la prima a ricevere il personale sanitario dell’Ausl a inizio gennaio, proprio per il grosso focolaio che vi si era sviluppato all’interno

Scadenze che si segnano sul calendario, adesso che la programmazione diventa importantissima nell’organizzare la distribuzione delle vaccinazioni anti-Covid. In caso di un nuovo potenziale ritardo da parte dell’azienda farmaceutica nella consegna dei flaconi, l’Ausl sarebbe comunque ’coperta’ almeno per completare i richiami, necessari dopo 21 giorni dalla prima inoculazione, e far sì che non venga sprecata neanche una dose. Il merito è di un piccolo ’tesoretto’, circa il 30% della sostanza arrivata fin’ora, messa al sicuro come da disposizioni regionali.