Valori e tecnica, il pronostico qui non conta

Matteo

Alvisi

Imola ritrova la sua sfida principe nello sport che ha più a cuore: il basket. Dopo ben trentacinque anni il PalaRuggi ritorna a infiammarsi per il confronto in campionato fra Virtus, che gioca in casa, e Andrea Costa. A dire il vero la stracittadina c’era stata già l’11 settembre, vinta dai biancorossi (66-59), ma si trattava solo di Supercoppa. Con quel sigillo salgono a tre (su tre) i successi dei biancorossi, amichevoli e scrimmage a parte. Una partita, quella di oggi, resa possibile dal ritorno della Virtus Imola in serie B dopo diciassette stagioni di assenza, mentre l’Andrea Costa fino al 2020 militava in A2.

Coach Marco Regazzi contro coach Federico Grandi. Una città divisa da una sana rivalità sportiva che regalerà al PalaRuggi il tutto esaurito garantendo uno spettacolo anche sugli spalti fra colori, striscioni, cori e musica. Due club che spesso hanno visto intrecci fra giocatori, coach e dirigenti. Uomini che hanno vestito una casacca o l’altra,

a partire dall’indimenticabile Gianni Zappi che, alla vigilia dell’ultimo derby, un mese prima di lasciarci, disse: "La Virtus è stata il mio liceo, l’Andrea Costa invece l’università". Oggi i due club giocano anche per lui, nella sua memoria, così come di certo sarà ricordato da tutti gli spettatori presenti. Un derby che ci permettiamo di dire sarà un po’ invidiato da Bologna, Basket City, che quest’anno ha perso la sfida più sentita fra Virtus e Fortitudo, perché l’Aquila è stata retrocessa in A2. Chi vince? Come si sa in questo tipo di partite i pronostici lasciano il tempo che trovano, o ancora meglio, saltano perché in campo vengono fuori tante cose che si hanno dentro, spesso più importanti della tecnica e degli effettivi valori in campo del momento. L’attesa è finalmente terminata.

Ore 18: showtime! Che lo spettacolo abbia inizio.