Vandali in azione, danni al bagno del laghetto

La banda ha introdotto alcuni petardi all’interno della struttura nella notte di Halloween. Al vaglio le immagini delle telecamere

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di Claudio Bolognesi

Il bagno completamente distrutto, con pezzi di parete e tetto volati anche a decine di metri di distanza. Nel podio dell’idiozia di Halloween, il primo premio indiscusso se lo assicurano i protagonisti di un episodio che da scherzo è diventato un vero e proprio atto delinquenziale, punibile penalmente per legge. Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, infatti, ignoti hanno deciso di utilizzare petardi contro il bagno posizionato vicino ai chioschi del laghetto Mariver, ad Osteria Grande, utilizzato quotidianamente non soltanto dagli avventori dei chioschi ma anche dai tanti genitori che portano i figli a passeggiare nell’angolo verde con vista sullo specchio d’acqua.

"Un gesto da condannare con fermezza, di incredibile stupidità, che va a colpire il bene pubblico trattato come bene di nessuno. E a farne le spese è solo la comunità", è il commento deluso del vicesindaco Andrea Bondi, che nella mattinata del Primo novembre, come gli altri assessori, ha ricevuto la notizia mentre si trovava impegnato a Varignana nella zona della frana. "Abbiamo già denunciato alle forze dell’ordine l’atto di distruzione del bagno del laghetto, speriamo si riescano a individuare i responsabili", è l’auspicio dell’assessore Giuliano Giordani, il primo a giungere sul posto martedì mattina, che spiega lo scenario che si è trovato davanti.

"La porta era spalancata e piegata, la gettoniera accanto alla porta saltata via, la finestra di plexiglass sul tetto che serve per dare luce finita a decine di metri di distanza. Dentro, il divanetto è stato gravemente danneggiato".

Sembra, dal primo sopraluogo, che si siano salvati i sanitari, "ma vedremo meglio nelle prossime ore", precisa Giordani.

Di certo i delinquenti, perché di questo si tratta, per arrivare ad arrecare danni del genere "sono riusciti ad introdurre all’interno del prefabbricato petardi di grandi dimensioni, che, chiusi in quei due metri quadrati, hanno avuto una forza esplosiva ancor maggiore", dettaglia Giordani.

La zona del bagno e dei chioschi non è ‘coperta’ da videocamere di sorveglianza, ma una mano potrebbe arrivare dalle altre videocamere della frazione, come quelle posizionate ai lati dell’adiacente via Emilia.