Via Molino Rosso Imola: rimossa la bomba d'aereo

Disinnescato l’ordigno bellico trovato in un cantiere della zona industriale. Decisivo l’intervento del Genio Ferrovieri

Un militare del Genio Ferrovieri nel corso delle operazioni di disinnesco

Un militare del Genio Ferrovieri nel corso delle operazioni di disinnesco

Imola, 24 luglio 2021 - Il tuonare dell’esplosione, come un urlo liberatorio dopo oltre settant’anni di ’reclusione’ sotto metri di terra. Torna la calma all’incrocio fra via Molino Rosso e via De Nicola, dove giorni fa, durante lo scavo di un cantiere degli operai si erano imbattuti in una bomba d’aereo, rimasta inesplosa dalla Seconda guerra mondiale. L’ordigno ieri mattina è stato fatto brillare dagli uomini del Genio Ferrovieri di Castel Maggiore, i militari addestrati appositamente per questo tipo di interventi. Nei giorni scorsi infatti l’intersezione fra le due vie era rimasta chiusa al traffico, e il sito era rimasto costantemente sorvegliato da una pattuglia della Squadra volanti della polizia di stato imolese. Fino a ieri mattina, quando i genieri dell’esercito hanno preso in consegna il residuato bellico, una bomba d’aereo da 40 libbre di fabbricazione inglese. Non certo un ordigno da record, ma posto in uno scavo al limitare di un incrocio e in cattivo stato di conservazione per via dei decenni passati sotto metri di fango, quindi potenzialmente molto pericoloso anche per un’auto o un camion di passaggio. Come di consueto, per svolgere le operazioni in completa sicurezza, gli uomini del Genio hanno disegnato un perimetro di circa cento metri intorno all’ordigno. Dopodiché sono cominciate le fasi di disinnesco, con la rimozione della spoletta (l’innesco dell’esplosivo). Un lavoro delicato svoltosi a meno di un chilometro di distanza dalla corsia autostradale. Nessun intoppo fortunatamente, perciò, la bomba, dopo essere stata resa inoffensiva, è stata fatta brillare sul posto, all’interno di una fossa e la strada è stata riaperta. Uno scoppio che si è udito per chilometri, benché soffocato dai quintali di terra che gli scavatori militari vi avevano posto sopra come da procedura. Normalmente infatti, quando avvengono ritrovamenti di questo tipo per prima cosa vengono allertate le forze dell’ordine di competenza (carabinieri o polizia), poi la pratica passa nelle mani della Prefettura di Bologna. Quest’ultima ha quindi il compito di allertare il Comando forze operative nord di Padova, uno dei due organi nazionali responsabili delle operazioni di rimozione. E’ stato appunto il Comando, in ultimo, a dare il via libera al Genio ferrovieri di Castel Maggiore, il corpo dell’esercito specializzato e competente per il nostro territorio. L’intervento, in modo particolare, è stato portato a termine dagli uomini del nucleo Cmd ( Conventional Munition Disposal - Bonifica di munizionamento Convenzionale) del Reggimento Genio Ferrovieri.