A Trama di Terre esposte le magliette sulla violenza inflitta dagli uomini

Festa della donna, per la prima volta in Italia Globalclothesline. «Trasformiamo il dolore in forza»

Le magliette disegnate dalle ragazze e dalle donne ospiti di Trama di Terre

Le magliette disegnate dalle ragazze e dalle donne ospiti di Trama di Terre

Imola, 7 marzo 2016–Al Centro interculturale delle donne di Trama di Terre, si è realizzato – per la prima volta in Italia – il progetto Globalclothesline (http://globalclothesline.com/). L’iniziativa è nata in Massachussets, negli Stati Uniti, nel 1990 e si è poi diffusa in Paesi come Venezuela, Camerun, Olanda e Marocco, ed è stata portata a Imola da un gruppo di studentesse e docenti del Dickinson College di Carlisle di Pennsylvania. Vi hanno partecipato le ragazze dell’istituto Alessandro da Imola, ospiti del Centro interculturale delle donne per il progetto di alternanza scuola-lavoro, insieme ad alcune delle donne di Trama di Terre.

Il progetto dà la possibilità alle donne sopravvissute alla violenza di condividere la propria storia con altre donne e di poter esternare i propri sentimenti attraverso la pittura sulle magliette. Il termine ‘clothesline’ significa ‘filo per stendere i panni’: il progetto vuole ribaltare l’idea per cui «i panni sporchi si lavano in famiglia», per dire che la violenza maschile sulle donne non è una questione privata ma collettiva e globale, e i panni sporchi vanno stesi in pubblico.

Le magliette che sono state dipinte e appese rappresentano differenti forme di violenza maschile sulle donne, e alcune delle protagoniste, nel momento della stesura dei panni hanno voluto raccontare il significato di ciò che avevano disegnato. «La cosa che più mi ha colpita - racconta Francesca Presicci, classe 3A del liceo economico-sociale – è stata che l’obiettivo di questa attività non fosse cancellare quello che era successo alle donne ma, insieme, prendere consapevolezza, per trasformare il dolore in forza». Anche Veronica Pregnolato (3ª C) è stata molto colpita da questo aspetto che è l’opposto del vittimismo e dello stereotipo della donna succube della violenza.

Per Irene Ottaviano (3ª A) «se una donna racconta la violenza sento che questo non riguarda solo lei. Mi sento coinvolta anch’io, per il fatto che mi può succedere, perché lei è come me». Conclude Giulia De Rosa (3ª A): «Ho capito che nonostante ci siano differenze la violenza maschile esiste in tutti i Paesi del mondo e nessuna cultura la può giustificare». Le magliette rimarranno esposte nell’androne del Centro interculturale delle donne di Trama di Terre, in via Aldrovandi 31 a Imola, fino al 12 marzo, per tutta la settimana della giornata internazionale della donna e chiunque può venire a vederle. Mail info@tramaditerre.org, www.tramaditerre.org