Virus in ritirata, l’ospedale respira Rossi: "Lento ritorno alla normalità"

Riconversione a struttura no Covid della casa della salute di Castello. A Imola più letti per i pazienti ’puliti’

Migration

Si parla finalmente di "graduale ritorno alla normalità dei servizi ospedalieri", per effetto della "positiva progressione della campagna vaccinale", nel report settimanale sull’andamento della pandemia nel circondario diffuso ieri dall’Ausl. Il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Andrea Rossi, conferma la riconversione in corso dell’ospedale di comunità di Castel San Pietro a struttura ‘no Covid’. Per quanto riguarda il Santa Maria della Scaletta, invece, avanti con la riduzione degli spazi dedicati a chi è alle prese con il virus a due soli box di area critica e a un settore di degenza ordinaria (16 posti letto), per casi accertati o sospetti in attesa di centralizzazione a Bologna.

Del resto, la situazione in ospedale (e più in generale nel territorio dei dieci comuni del circondario) si conferma ben da diversa da quella vissuta lo scorso anno di questi tempi. C’è una ulteriore discesa, per quanto rallentata, negli ultimi sette giorni fotografata dal report dell’Aziendfa sanitaria: l’incidenza dei nuovi casi è di 360 per 100mila abitanti (-22,2% rispetto a martedì scorso), con una media di casi giornalieri di 69 (-19).

Trasmissibilità sempre sotto la soglia epidemica: un po’ in ripresa l’indice Rd(t), che arriva a 0,83 e la percentuale di test positivi (12,6%; +0,7 rispetto a martedì scorso); contagi sempre diffusi in tutte le età, con età mediana 38 anni; trend di riduzione della curva dei decessi (3; -1). Carico sanitario ulteriormente ridotto.

Migliora decisamente la situazione tra i giovanissimi. Il totale dei casi in età scolare gestiti dell’Ausl scende a 10 (-24) in cinque classi (medie e superiori) nell’ultima settimana. Un solo provvedimento di quarantena parziale, adottato solo per gli alunni non vaccinati o vaccinati con ciclo incompleto, o non vaccinati aventi contratto il Covid da più di 120 giorni. A oggi nel circondario una sola classe è in quarantena parziale (-3 rispetto alla scorsa settimana).

Tutto finito, dunque? Meglio andarci piano. Secondo il Rossi è "verosimile" che il Covid "possa restare con noi per sempre". E dunque "dobbiamo continuare a contrastarlo senza drammatizzazioni, con intelligenza e fermezza", prosegue il direttore generale dell’Ausl. "Dovremo farlo non solo migliorando i vaccini e i farmaci antivirali a disposizione – conclude Rossi –, ma anche compiendo altri passi per garantire maggiore equità nei sistemi sanitari internazionali e collaborazioni più aperte su scienza e salute".

red. cro.