Zappi, cuore diviso a metà "Sarà una doppia emozione"

Il ricordo del padre Gianni. "Sarebbe stato bello vederlo in tribuna"

Una festa in memoria di Gianni Zappi.

È l’augurio per la stracittadina di oggi che auspica il figlio Mauro, vice di Marco Regazzi sulla panchina della Virtus, ricordando il padre Gianni scomparso un mese e mezzo fa. Fondatore dell’Andrea Costa, Gianni Zappi ha vissuto come allenatore momenti d’oro sia sulla panchina della stessa squadra biancorossa (come non ricordare la promozione in A2 conquistata nel 1995), ma anche su quella giallonera della Virtus (promozione in B nella stagione 197576).

"Sarebbe stato bello per lui esserci e penso per tutti quanti vederlo in tribuna – lo ricorda Mauro –. Lui è stato legato a tutte e due le realtà e in entrambe ha ottenuto successi importanti e speriamo che il derby sia una bella festa, anche in sua memoria". In campo sarà tanta l’emozione personale di chi, come Mauro, ha vissuto diverse stagioni in biancorosso prima di approdare quest’anno alla Virtus.

"Da imolese sarà un’esperienza molto emozionante e quando oggi vedrò il mare di gente sugli spalti appena uscito dal tunnel sarà una bella scossa. Noi abbiamo cercato di estraniarci un po’ ma è difficile non pensarci man mano che ti avvicini all’evento, considerando le persone che ti scrivono o quelle che fermano per strada. Per me l’emozione è doppia avendo fatto parte di entrambe le squadre: i ricordi di quanto fatto all’Andrea Costa sono particolarmente forti, ma ora c’è la grande emozione che sto vivendo con la Virtus Imola".

La Virtus parte favorita? Zappi va cauto. "L’Andrea Costa è costruita con chiari obiettivi di restare nella serie B che conta e ha giocatori con anni di serie B, alcuni anche di A, alle spalle, dunque più pronta di noi a giocare partite di questo genere – chiude –. La classifica dice che la Virtus è a +4 però come valori generali l’Andrea Costa è la vera favorita del derby. Parlando di noi, crediamo in questa squadra che nei primi tre mesi ha vissuto un processo di apprendimento rapido e coeso da parte di tutti, sia i ragazzi più giovani sia chi, come Mladenov, era chiamato e ritornare a un ruolo da protagonista. Una situazione bella e stimolante da seguire e da allenare".

Luca Monduzzi