
Imola, 26 aprile 2023 – Ci sono 70 candeline da spegnere sulla torta dell’Autodromo. Il 25 aprile del 1953 con la disputa del Gran premio Coni (prova del Campionato italiano di motociclismo) iniziava infatti l’epopea del simbolo più luminoso della città. Un’avventura che dura ancora oggi.
"Una storia bellissima", per dirla con Gian Carlo Minardi, presidente di Formula Imola, intervenuto ieri pomeriggio nella sala stampa del circuito alle celebrazioni ufficiali per l’anniversario scandite da sorrisi ed emozione (sfoglia la gallery). "Speriamo che il pubblico premi il lavoro che abbiamo fatto anche nel 2023: solo così potremo mantenere certe manifestazioni", prosegue Minardi parlando di Formula 1 e Superbike.
Accanto a lui, in una giornata di festa che va in scena in un impianto trasformato da settimane in un enorme cantiere in vista del ritorno del Circus il 19-21 maggio, c’è il direttore Pietro Benvenuti. "L’unico Gran premio per il quale ho pagato un biglietto è stato Imola 1985, il primo di Minardi qui in Formula 1 – racconta Benvenuti –. E se solo venti anni fa mi avessero detto che un giorno avrei ricoperto questo ruolo, con lui come presidente, avrei pensato a un sogno".
La scrivania è infatti di quelle invidiate in tutta Italia. E non solo. "Questo Autodromo ha sempre avuto la capacità di essere famoso nel mondo – riconosce Benvenuti –. Ora dobbiamo dargli un futuro: tutto quello che stiamo facendo serve a trovare una strada che lo porti nel domani. Bisogna sempre garantire a questo impianto la fama e il rispetto che merita. I tempi cambiano velocemente, la sfida è cogliere momenti e opportunità. La Formula 1 non ci deve drogare, ma darci spunti interessanti per capire dove andare. Facciamo il massimo per portare qui tutte le manifestazioni più importanti, ma è ora di iniziare a pensare a un Autodromo diverso".
Parole di circostanza, per quanto in linea con quella ormai arcinota "polifunzionalità" dell’impianto invisa agli appassionati ma caldeggiata dalla Giunta. Giunta che ha però nell’assessore Elena Penazzi una fan accanita dei motori. "Questa è casa mia da tanti anni – rivendica mentre sul maxi-schermo scorrono le foto di lei da bambina in pit-lane e poi ‘da grande’ impegnata in sala stampa per la F1 con l’indimenticato Gianni Berti –. L’Autodromo vuole e deve rappresentare qualcosa di importante per Imola e per le future generazioni".
Un altro al quale se mettessero un foglio sotto il naso saprebbe disegnare i tornanti del circuito anche a occhi chiusi è il sindaco Marco Panieri. "Questa è una struttura che ci fa conoscere in tutto il mondo", sottolinea il primo cittadino rievocando poi lo scatto del 2009, ai tempi in cui lavorava con il fotografo Marco Isola, con Marco Simoncelli che sorpassa Max Biaggi durante la Superbike. "Stiamo raggiungendo risultati importanti e non scontati – aggiunge –. Vogliamo continuare a investire per regalare al mondo altri 70 anni di Autodromo".
Tra le note di colore della giornata di festa, graziata dal maltempo, la presentazione di una speciale cartolina illustrata celebrativa dell’anniversario. Stampata in 20mila copie, è stata disegnata da Elisa Lanconelli. "La spinta – racconta l’artista – è venuta non solo dall’entusiasmo del sindaco Panieri, ma anche da una citazione di Enzo Ferrari: ‘Quando i romagnoli dicono ‘é mutòr’, voi avvertite il calore di questa parola, tutta la passione ch’essi nutrono’. E non potevo non raccontare la passione, il colore e l’entusiasmo che appartengono a questo Autodromo".