Imola, "Il mio occhio è una tela a colori"

Lo scenografico make up di Alessandra Morgante

Una delle opere di Alessandra Morgante

Una delle opere di Alessandra Morgante

Imola, 24 febbraio 2018 -  Le ho chiamate ‘Scenografie oculari’ perché l’occhio si trasforma in un palcoscenico dove mettere a nudo sentimenti ed emozioni. Alessandra Morgante – siciliana, da anni residente a Imola – è scenografa teatrale e make up artist. Ha studiato a Catania all’Accademia delle belle arti, mentre a Bologna si è specializzata in trucco creativo. E il suo primo amore è il teatro. «Così ho cercato di unire la passione per il teatro con quella per il make up artistico», racconta. In pratica, Alessandra dipinge sui suoi occhi. Che cosa? «Cerco di far rivivere le emozioni che ho vissuto in prima persona guardando uno spettacolo teatrale – va avanti -, ma ho anche rappresentato miti e leggende del Mediterraneo e, venendo alla stretta attualità, le storie dei migranti».

I suoi lavori si incentrano sull’integrazione tra arte e make up, realizzando un progetto che lei stessa ha chiamato ‘Scenografie oculari’. Una base di trucco coloratissimo realizzato con aerografo e pennelli fa da sfondo a paesaggi e personaggi visionari, in bilico tra le ciglia. «Sono dipinti da indossare sugli occhi – spiega l’artista –, che realizzo su me stessa e a cui dedico molti mesi di lavoro preparatorio: dalla fase progettuale a quella di ricerca e creazione del bozzetto pittorico, dalla realizzazione pratica del trucco alle miniature da applicare sugli occhi, anch’esse dipinte a mano».

I vari passaggi del lavoro vengono poi immortalati da scatti fotografici che trasformano il make up in una serie di opere d’arte da esporre. E così lo studio della Morgante nella centralissima via Emilia si è trasformato a sua volta in una galleria d’arte. «Il primo progetto di ‘Scenografie oculari’, fotografato da Pietro Annicchiarico, si chiama ‘Il teatrino delle stelle’, ed è diventato un’esposizione permanente nello mio studio – continua -. Questo lavoro si ispira alla magia del teatro e all’umanità unica che matura dietro e davanti le quinte, in quanto sono gli artisti che mi hanno insegnato a vedere». È seguito un secondo progetto, ‘Nostrumare’, ripreso e fotografato da Maria Martina Mannino e Agostino Fuso. Ancora una volta gli occhi dell’artista si sono trasformati in palcoscenico accompagnando lo spettatore in un viaggio attraverso i miti, le leggende e le storie del Mediterraneo. «Dedicare il lavoro al mare, che ancora oggi bagna le storie degli emigranti verso la terra promessa, non è solo un omaggio alla mia terra d’origine – dichiara -, ma a tutte le storie che sul mare trovano il loro percorso. E a volte il loro epilogo». Questa seconda mostra verrà inaugurata a giugno in occasione di ‘Imola in Musica’, sempre all’interno dello studio d’arte di via Emilia.