Lo sport che vorremmo

Marco Signorini

Marco Signorini

Imola, 2 novembre 2014 - Tutti in campo, anche oggi, come tutte le domeniche. Per fare un gol in più degli altri. Perché, è inutile negarlo, quando si infilano gli scarpini, l’obiettivo è vincere e non partecipare. Ed è giusto che sia così. Dalla Serie A, con interessi milionari, alla Terza dei Dilettanti, dove ottenere la promozione nella categoria superiore è come raggiungere uno scudetto. E ci mancherebbe altro che non fosse così. Finché, però, non si passa il limite. Ogni domenica, infatti, raccontiamo di ammonizioni, espulsioni e litigi in campo.

Di offese che volano, di arbitri che per un errore diventano bersaglio di panchine e pubblico. Come si può pretendere che i tifosi siano corretti se i primi a sbagliare sono proprio i giocatori in campo?  Ma, per fortuna, non tutti sono così. Il buon esempio ci arriva da Marco Montanari, mister degli Allievi ’99 dell’Imolese nel campionato interprovinciale. La scorsa domenica, dopo essersi reso conto che i suoi ragazzi avevano segnato un gol irregolare, l’allenatore ha chiesto di restituire la rete agli avversari. «Non ho fatto nulla di straordinario – ha detto – ma un gesto semplice e spontaneo». Speriamo che anche altri facciano tesoro di questa ‘spontaneità’.