Caro bollette a Imola, aiuti per 300 famiglie. E il Comune lavora al nuovo bando

L’Asp: "Pagamento delle utenze, ci sono risorse per sostenere gli utenti già seguiti dai servizi sociali" La direttrice Dazzani: "In costante aumento il numero di cittadini che si rivolge a noi per la prima volta"

Imola, 19 ottobre 2022 - Sono già 300 le famiglie che si sono rivolte da inizio anno all’Asp - Azienda servizi alla persona del circondario per ottenere sostegno nel pagamento delle utenze di luce e gas. In particolare, 138 hanno chiesto un aiuto diretto per far fronte agli importi delle bollette, schizzati alle stelle dopo mesi di rincari. Di queste, 52 erano già in carico ai servizi sociali del territorio. E poi ci sono altre 163 persone che hanno invece optato per essere inserite, così come previsto dal nuovo bando aperto nei mesi scorsi, in un percorso di accompagnamento che non si limitasse a un contributo ‘una tantum’.

Stefania Dazzani, direttrice dell’Asp
Stefania Dazzani, direttrice dell’Asp

Si tratta di numeri evidentemente in aumento rispetto al 2021, quando in uno scenario totalmente diverso, con la pandemia che seminava incertezze prima di essere soppiantata dalle ansie e dalle difficoltà legate ai rincari diventati insostenibili dopo l’invasione russa in Ucraina, ‘soltanto’ in 156 avevano chiesto un aiuto per le bollette. E in 287 avevano invece potuto contare sui buoni spesa messi a disposizione dal Governo tramite fondi ad hoc.

Tornando invece al caro bollette, nel complesso l’Asp ha distribuito nella prima parte del 2022 circa 90mila euro degli oltre 220mila previsti. Ora, con la situazione che negli ultimi mesi è perggiorata, bisogna prepararsi a rispondere a nuove e più pressanti richieste di aiuto. E i Comuni sono al lavoro per mettere a punto nuovi bandi in grado di rispondere alle esigenze sempre più impellenti delle famiglie. A Imola, per esempio, ne uscirà un altro rivolto a chi ha un indicatore Isee di 15mila euro (e non più di 12mila) in modo da aumentare il totale dei beneficiari e di far rientrare nella platea anche quanti, sconosciuti ai servizi sociali, si trovano in una situazione di difficoltà imprevista.

"Quello delle richieste di aiuto rispetto al pagamento delle bollette dell’ultimo periodo è un tema che non abbiano ancora visto nella sua declinazione massima – osserva Stefania Dazzani, direttrice dell’Asp, intervenuta ieri in commissione consiliare per presentare i conti (in ordine) dell’Azienda servizi alla persona del circondario –. Per quanto riguarda l’assistenza economica, già in sede di bilancio di previsione avevamo implementato le risorse a disposizione. Al momento ne abbiamo utilizzate circa il 50%. Quindi, rispetto alla fascia seguita dai servizi sociali, non ravvisiamo delle particolari criticità".

Il problema rischia però di essere altrove. "Resta tutta l’altra fascia, che chiaramente non si è ancora affacciata ai servizi sociali perché non sono sostanzialmente nostri utenti – conclude Dazzani –, ma che comunque potenzialmente potrebbero anche rivolgersi agli sportelli. E su questa sappiamo che si sono aperti i confronti tra amministrazioni comunali e organizzazioni sindacali".