Caro bollette Imola, "I costi non spengano le luminarie di Natale"

L’appello di Confesercenti e Confcommercio Ascom al Comune: "Bisogna mantenerle accese nonostante i costi, per non far morire tutto"

Sabina Quarantini, presidente di Confesercenti Imola

Sabina Quarantini, presidente di Confesercenti Imola

Imola, 15 ottobre 2022 - Luminarie natalizie in centro storico sì, luminarie natalizie in centro storico no. E a poco più di due mesi di distanza dal Natale, i rincari energetici rischiano di spegnere sul nascere anche una delle ultime fiammelle di serenità: la magica atmosfera delle feste. Il primo appello sul tema è targato Confesercenti Bologna che, pur ragionando in una logica di razionalizzazione dei consumi, invita i comuni a mantenere l’installazione delle luci per il valore economico e sociale che hanno sempre rappresentato.

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Stessa posizione di Confcommercio Ascom, il cui appello è di lasciare le luminarie accese, almeno fino a mezzanotte.

«La nostra posizione ricalca quella delle sfere regionali di Confesercenti – dice Sabina Quarantini, alla guida della sezione imolese di Confesercenti –. A tal proposito abbiamo effettuato anche un sondaggio tra i nostri associati dal quale è emersa, pur nel rispetto di vedute differenti, la volontà della maggioranza di illuminare il centro storico per le feste".

C’è chi lo vede perfino come un antidoto per l’anima. Scacciare gli spettri di malumori e preoccupazioni che aleggiano in questa coda d’anno. O, semplicemente, il desiderio di tornare per un attimo bambini. Senza pensieri. Poesia ed emotività a parte, le luminarie giocano senza dubbio un ruolo di psicologia economica.

«Il clima di difficoltà generale è palese e il pensiero di abbinarlo all’immagine di una città buia non stimola di certo il desiderio di fare compere – continua la Quarantini –. Non servono addobbi sfavillanti o ricercati. Bastano cose semplici e a basso consumo. Razionalizzare poi la fascia oraria di accensione".

Tutto un altro scenario. "La luce è sinonimo di vita e di serenità e noi, nonostante tutto, dobbiamo sforzarci di guardare avanti – ragiona la presidente della Confesercenti di Imola –. Un’attrazione in più per cercare di calamitare clienti nei negozi o persone per le vie del centro. E’ questo il pensiero che abbiamo riportato alle istituzioni. Fare le luminarie per la città, per gli operatori economici e per i cittadini".

Confesercenti, poi, vista la situazione difficile, che "se dovesse perdurare ancora per diversi mesi metterebbe a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese", chiede a tutti i Comuni del territorio metropolitano di "comprendere appieno il momento di difficoltà di questi settori che già hanno pagato un prezzo elevato con la pandemia, evitando di intervenire con riduzioni sui dehors, con continue verifiche e controlli che appesantiscono la vita amministrativa delle attività, valutando invece come nei prossimi mesi si possa concordare azioni di collaborazione a supporto dell’economia locale".

Punti fermi evidenti anche nelle considerazioni di Danilo Galassi al timone di Confcommercio Ascom Imola: "Manteniamo accese le luminarie per non far morire tutto, anche le speranze – commenta –. Teniamole in funzione soltanto fino alla mezzanotte, per poi riattivarle il giorno seguente. Magari non prima delle cinque del pomeriggio con l’arrivo del buio. Un capitolo a parte per la Notte di Natale con qualche ora in più".

Non è finita: "Il Municipio potrebbe convogliare più risorse per garantire la sopravvivenza delle luminarie anche davanti ai negozi sfitti. Studiamo una sinergia tra ente, associazioni e titolari degli immobili con le vetrine spente – prosegue Galassi –. Meno spese, invece, per i fuochi d’artificio di San Silvestro".

E ancora: "L’apporto dei negozianti per le luminarie? In base alla metratura del proprio esercizio – conclude –. Comprendo, comunque, anche il partito del no perché i tempi sono davvero duri. Senza luci natalizie in centro, però, rinunceremo a quell’atmosfera che identifica le feste. Sarebbe un punto in meno per noi e uno in più alle piattaforme di vendita online".