Come risparmiare in azienda: la ricetta anti crisi di Poggipollini

Imola, l’imprenditore e presidente di Confartigianato: "Costi troppo alti per produrre: ho abbassato il riscaldamento e non facciamo straordinari"

Tiziano Poggipollini, imprenditore metalmeccanico

Tiziano Poggipollini, imprenditore metalmeccanico

Imola, 13 marzo 2022 - "Un esempio? La bolletta della luce e del gas del dicembre 2020 era stata di 2.600 euro. Quella del 2021, che è arrivata da poco, è di 6.000". Più che raddoppiata. Tiziano Poggipollini, titolare dell’azienda O.m.g.b. che si occupa di lavorazioni del ferro, è molto preoccupato. Non solo delle bollette, ma anche dei rincari delle materie prime.

"Il problema è grosso _ esordisce il presidente di Confartigianato Bologna Metropolitana - Noi lavoriamo per conto terzi, forniamo pezzi lavorati che poi saranno assemblati, ovvero pezzi finiti da montare, anche per il settore agroalimentare e farmaceutico. Stiamo assistendo ad aumenti dei costi delle materie prime, dei trattamenti dei pezzi, dei trasporti ".

Quanti siete in azienda?

"Quindici".

E come cercate di fare fronte a questa ondata di rincari?

"Per l’energia elettrica cerchiamo di lavorare usando le ore di luce, vale a dire che abbiamo riorganizzato gli orari. Per il riscaldamento abbiamo abbassato di un grado nello stabilimento, a 18°. E poi non facciamo più straordinari".

Perché?

"Per un problema di costi"

Come fate a starci dentro?

"Dove si riesce giriamo i costi su chi riceve i pezzi. I concorrenti? Sono nella nostra medesima situazione. Cerchiamo di risparmiare dovunque: dove avevamo luci al neon abbiamo messo led, consumano la metà".

Le materie prime...

"L’alluminio costava 3,5 euro al chilo a marzo 2021".

E ora?

"Quasi 10 euro. Arriva soprattutto dai Paesi dell’est Europa... Il ferro? È raddoppiato nel giro di un anno: da 80 centesimi al chilo è passato a 1,60-1,80 euro".

Lei cosa pensa di questi aumenti?

"Ultimamente pesa la guerra in Ucraina, ma per me c’è speculazione: il prezzo del sabato non è quello del lunedì successivo".

I suoi timori quali sono?

"Sono molto preoccupato; i costi si riverseranno tutti sull’utente finale. Guardi i trasporti: i camionisti hanno ragione a protestare per i prezzi stratosferici di gasolio o Gnl. Noi abbiamo un furgone, alimentato a metano: fino a settembre 2021 il pieno costava 12,4 euro. Ora siamo a 35".

Avete pensato alle energie alternative?

"Il nostro stabilimento tiene ‘impegnati’ 80 kwh. Per l’esposizione al sole, 5-6 anni fa ci dissero che non era conveniente installare pannelli fotovoltaici. Potevamo ricavare 25-30 kwh. Non lo facemmo, ma ora ci stiamo ripensando. Ci sono nuove tecnologie".

Cosa pensa della politica energetica nazionale?

"Gli aumenti dei costi non dipendono solo dalla guerra in Ucraina. Ci si poteva pensare prima: da anni si sente parlare di autosufficienza energetica. Mare, sole, vento: c’è stata qualche scelta sbagliata da parte di chi governa. Vedo dei campi di pannelli fotovoltaici, però ci lamentiamo che manca il grano... Mi auguro che questa guerra duri poco. Sono sgomento, le immagini che scorrono in tv sono aberranti. Mia madre, che ha 92 anni, ha visto gli effetti dei bombardamenti in Ucraina, e si è messa a piangere. È stata sfollata a Castel del Rio, durante la guerra, e si ricorda bene quei momenti".

E adesso?

"Difficile delineare una strategia per il risparmio, perché le carte in tavola cambiano ogni giorno, con incrementi troppo repentini. Sa qual è la mia paura? Che finiremo in recessione. Ma spero non succeda".