Imola, il futuro delle imprese secondo Confartigianato. Parola d'ordine "innovazione"

Al Molino Rosso serata-dibattito dal titolo 'Investire nel cambiamento' tra economia, storia e novità

Un momento dell'incontro-dibattito di Confartigianato al Molino Rosso (Isolapress)

Un momento dell'incontro-dibattito di Confartigianato al Molino Rosso (Isolapress)

Imola, 7 novembre 2018 -  Innovazione e capacità di adattarsi meglio alle novità: eccole le sfide principali per le piccole e medie imprese di oggi. Se ne discute questa sera all'evento organizzato da Confartigianato imprese Bologna metropolitana all’Hotel Molino Rosso di Imola. Titolo dell'iniziativa: ‘Investire nel cambiamento’.

Dopo il saluto di Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato imprese Bologna metropolitana, sul palco Giulio Sapelli, economista e storico, Giovanni Boccia Artieri, direttore di dipartimento di Scienze della comunicazione all’Università di Urbino, e Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato Imprese. Il dibattito, andato in scena al termine della cena che ha visto la presenza di tanti volti noti dell’imprenditoria e della politica locale, tra cui la sindaca Manuela Sangiorgi, è stato moderato da Paolo Giacomin, direttore di Quotidiano Nazionale - Il Resto del Carlino. E ha toccato tanti temi caldi, non solo per gli addetti ai lavori, catturando l'attenzione della platea. Presente al Molino Rosso anche il presidente regionale di Confartigianato imprese, Marco Granelli, vicepresidente vicario nazionale dell'associazione. "Viviamo un’epoca stimolante ma allo stesso tempo è un’epoca inquietante, poiché il futuro è sempre un’incognita e chi ha costruito nei decenni scorsi immaginando un orizzonte oggi si trova a rimettersi in discussione – ha detto Renzi in apertura di serata –. Significa investire nel cambiamento. Investire continuamente e senza sosta in tecnologie, in formazione, in conoscenza. Nessuno è esente". Secondo il numero uno di Confartigianato imprese Bologna metropolitana, "territori avanzati come i nostri hanno tutte le abilità necessarie a orientare il futuro: qui ci sono tecnologie, risorse,  ottime università e importanti centri di formazione – ha proseguito Renzi –. Qui lavorano imprenditori illuminati, amministrazioni pubbliche sensibili alle dinamiche occupazionali. Qui le associazioni si distinguono restando concretamente al fianco delle aziende che evolvono". Cosa non fare allora? Renzi ha le idee chiare: "L’errore che non dobbiamo compiere è dividerci. Non è tempo di ostruzionismi ideologici. Solo restando uniti potremo assicurare al nostro territorio un ruolo di primo piano anche per le prossime generazioni".