La giovane Italia delle imprese: c’è anche Erik Tazzari

L’amministratore del gruppo fra i 40 manager selezionati da una docente della Bocconi

Erik Tazzari e la docente universitaria Marina Puricelli nella sede imolese del gruppo dove nascono le auto elettriche

Erik Tazzari e la docente universitaria Marina Puricelli nella sede imolese del gruppo dove nascono le auto elettriche

Imola, 14 aprile 2015 - SE SI PARLA di imprenditoria giovanile, anche Imola fa la sua parte. Tra i quaranta giovani imprenditori scelti da Marina Puricelli, docente di management e tecnologia all’Università Bocconi di Milano, per raccontare la geografia della giovane Italia imprenditoriale ci sarà, infatti, anche l’imolese Erik Tazzari, amministratore del gruppo omonimo e anima del progetto ‘Zero electro car’.

La professoressa Puricelli sta percorrendo l’Italia alla ricerca di giovani per ascoltare le loro storie e osservare le loro aziende. Il risultato di questo viaggio sarà un libro che racconterà la ricerca e lo studio dell’Italia dell’oggi che guarda il domani. «Nonostante la situazione attuale – racconta Puricelli –, nel mio tour sto incontrando una realtà vitale e propositiva, un’Italia fatta di belle realtà. A Imola ho incontrato questo giovane imprenditore, che mi ha raccontato il suo appassionante progetto di macchina elettrica».

«Siamo orgogliosi che un giovane della nostra comunità sia stato accreditato fra i protagonisti di un lavoro così importante della Bocconi – dice Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Assimprese Bologna Metropolitana cui il gruppo Tazzari è associato –. La nostra associazione da sempre crede nella forza dei giovani, che sono per natura appassionati e creativi. Valorizzare figure come quella di Tazzari può essere uno sprone motivazionale per tanti ragazzi in uscita dalla scuola, affinché prendano in seria considerazione di realizzare un loro sogno d’impresa. La Confartigianato è naturalmente a loro disposizione per aiutarli nella delicata fase di start-up. Sono convinto che se questo Paese motivasse di più i giovani e favorisse per davvero la nascita di nuove innovative imprese, in pochi anni potremmo essere a livelli economici e di benessere ben superiori a quelli a cui siamo purtroppo abituati da molti anni».