Fattura elettronica 2019 Imola. "Ci complica la vita"

Molti negozianti hanno delegato commercialisti e associazioni: "Costi in più"

Le attività fanno i conti con la fatturazione elettronica

Le attività fanno i conti con la fatturazione elettronica

Imola, 8 gennaio 2019 - Le novità spesso spaventano, specie se dietro c’è lo ‘zampino’ del Fisco. C’è un punto della Manovra ribattezzato ‘la rivoluzione del commercio’. Quella fatturazione elettronica capace di dividere schiere di commercianti: d’ora in poi, infatti, cambia il rapporto con i fornitori privati, con l’obbligo di fatturare tutto in via informatica, abolendo il cartaceo.

A una settimana dall’esordio del nuovo sistema, già emergono i primi dubbi e le prime perplessità, soprattutto per chi ha sempre lavorato con carta e inchiostro. Proprio come Bruna Quercia, titolare del negozio ‘Casa della sposa’: «La fatturazione elettronica la deleghiamo alla nostra associazione di categoria – dice –, sono comunque costi che aumentano visto che il servizio ha un canone mensile. Il vero problema è quando si acquista dagli Stati esteri, in quel caso va emessa la doppia fattura, perché nessuno dei nostri ‘cugini’ europei ha ancora adottato quella elettronica».

Oltre all’Italia, infatti, è emblematico il caso del Portogallo, l’unico paese europeo ad avere l’obbligo di fattura elettronica, e per il quale, secondo la Commissione Ue, la e-fattura è stata lo strumento più efficace per uscire dalla crisi del lontano 2008.

«E’ un costo in più – si lamenta Anna Cenni, del negozio di abbigliamento Titù –. Questo punto della manovra ci complica la vita non poco, non solo perché dobbiamo demandare il lavoro fiscale alle nostre associazioni di categoria, ma anche perché nel caso di rapporti con l’estero dobbiamo emettere anche la fattura cartacea».

Gli altri Paesi europei o non hanno nessun obbligo particolare di fatturazione elettronica, oppure hanno introdotto un obbligo limitato alle operazioni nei confronti della pubblica amministrazione.

Insomma, per la legislazione europea la fatturazione elettronica, in Europa, rimane solo un’opzione. Il titolare di una attività non è tuttavia tenuto a fare la e-fattura. Peraltro il nuovo documento si può fare solo se si è dotati di un programma non troppo a buon mercato e che incoraggia molti a delegare il commercialista. Come Moris D’Amato, del negozio di abbigliamento ‘Oficina’: «La fatturazione elettronica spaventa un po’ tutti, questo è chiaro, bisogna solo abituarsi alla novità. Per quanto mi riguarda, mi appoggio al commercialista per tutto quanto».

Enrico Pasotti, di ‘Terza Dimensione’, infine, vede nel nuovo sistema «un giusto metodo per la lotta all’evasione: per noi non cambia nulla, a parte la quota da versare alla nostra associazione di categoria».