Mercatone Uno, cassa in deroga per due mesi

Aurora Blanca (Cisl): "Ai lavoratori serve una prospettiva occupazionale, i commissari hanno bisogno di più tempo per trovare acquirenti"

Una protesta dei lavoratori del Mercatone Uno (Foto Isolapress)

Una protesta dei lavoratori del Mercatone Uno (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 20 maggio 2020 - Nove settimane di cassa integrazione in deroga, causale Covid-19, per 1.643 dipendenti ex Mercatone Uno. Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno infatti formalizzato con la direzione di M. Business l’accordo sull’accesso all’ammortizzatore sociale in deroga per i lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 23 maggio. E’ quella, infatti, la data prevista di cessazione del programma di esercizio di impresa avanzato dai tre commissari dell’ex colosso imolese, Giuseppe Farchione, Luca Gratteri e Antonio Cattaneo, nominati ormai un anno fa dopo l’ultimo crac di Mercatone Uno. 

I tre commissari, a loro volta, già da tempo avevano avanzato istanza per ottenere una proroga del termine di esecuzione del Programma, proponendo in alternativa l’introduzione di una norma ad hoc in attesa che l’emendamento proposto venga recepito nella fase di conversione in legge del decreto Liquidità. "Tale variazione consentirebbe di prorogare il Programma dei commissari e di accedere alla Cigs per cessazione di attività della durata di 12 mesi, assicurando la migliore tutela della posizione dei dipendenti", spiegano i sindacati. Nel frattempo, mentre non arrivano novità per l’ormai ex quartier generale dell’azienda, in via Molino Rosso, si formalizzano anche le cessioni autorizzate dal Mise nelle scorse settimane. I sindacati hanno siglato con la direzione aziendale e i commissari l’accordo sulla cessione alla società Rica Gest Srl dei 5 punti vendita di Calenzano, Monterosi, Roma, San Giuseppe di Comacchio e Villanova d’Albenga che prevede la piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, con l’assorbimento di tutti i 155 lavoratori.

"La cessione di questi primi negozi risentirà comunque nei tempi di attuazione dei riflessi negativi della crisi pur rappresentando un positivo sbocco per i 155 dipendenti interessati", commenta la segretaria nazionale della Fisascat Cisl, Aurora Blanca sottolineando ancora una volta la drammatica situazione in cui versano i dipendenti M. Business sui quali si è abbattuta anche l’emergenza sanitaria, affievolendo il lume di speranza legato alla cessione del compendio aziendale. "Le difficoltà emerse nella procedura di cessione per l’individuazione di acquirenti in possesso dei necessari requisiti atti ad assicurare la continuità dell’attività aziendale e dell’occupazione sono sicuramente oggi aggravate dal contesto emergenziale", dice prosegue la Blanca, stigmatizzando "la mancata attuazione da parte dell’Inps delle disposizioni faticosamente ottenute in tema di base di calcolo per l’integrazione salariale". È dunque "indispensabile", conclude la sindacalista, "che venga disposta una proroga finalizzata a consentire la prosecuzione dell’attività dei commissari e l’individuazione di una norma ad hoc tesa a procrastinare la validità delle licenze per realizzare ogni azione volta a offrire una prospettiva occupazionale ai dipendenti tuttora in forza all’amministrazione straordinaria".