Mercatone Uno, si punta a prorogare la cassa integrazione

Emendamento della Serracchiani (Pd) al decreto Milleproroghe. Il M5s: "Vicini ai lavoratori dopo le assoluzioni per il primo crac"

Una delle manifestazioni sindacali al momento dell'apertura della vertenza Mercatone Uno

Una delle manifestazioni sindacali al momento dell'apertura della vertenza Mercatone Uno

Imola (Bologna), 7 febbraio 2020 - Considerato "ammissibile" e per questo inserito nel decreto Milleproroghe un emendamento firmato dalla deputata Pd, Debora Serracchiani, per rifinanziare per il 2020 la cassa integrazione straordinaria per i dipendenti di Mercatone Uno. Lo fa sapere la stessa dem, componente della commissione Lavoro della Camera, sottolineando che è previsto anche un "adeguamento economico alle condizioni contrattuali pre-fallimento".

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Si profila cioè un rimedio alla cosiddetta ‘cig povera’: infatti, quando i dipendenti di Mercatone passarono alla gestione Shernon acconsentirono a riduzioni di orario e salario in cambio della promessa di una occupazione stabile, che però non si è concretizzata. Così, quando è uscita di scena la holding che nel 2018 aveva rilevato Mercatone, gli importi della cig sono stati riparametrati su orari e stipendi più bassi.

A più riprese i sindacati hanno chiesto di correggere questa ‘stortura’, ma fin qui invano. Ora però qualcosa sembra muoversi a Roma. Serracchiani fa sapere inoltre di aver parlato con la sottosegretaria al Lavoro, Francesca Puglisi, chiedendo che "si accelerino il più possibile le pratiche burocratiche da cui dipende l’erogazione materiale della cigs, perché è evidente – conclude la dem – che i bisogni delle famiglie non aspettano i tempi ministeriali".

Nel frattempo, all’indomani della sentenza con la quale l’altro ieri il gip bolognese Domenico Truppa ha assolto sei persone, tra cui le figlie del fondatore Romano Cenni, dall’accusa di bancarotta fraudolenta proprio per il fallimento dell’azienda, sulla questione Mercatone Uno torna anche l’assessore uscente regionale alle Attività produttive, Palma Costi. "L’assoluzione sul piano giudiziario non toglie nulla della responsabilità sul piano imprenditoriale della vecchia proprietà che ha causato ricadute sociali gravissime che sono sotto gli occhi di tutti – avverte la Costi –. Quella del Mercatone Uno è una crisi di lunga data che abbiamo seguito fin dall’inizio e che attualmente vede i lavoratori con la cassa Integrazione e una procedura di vendita seguita dai curatori. Nella nostra Regione c’è la sede amministrativa e logistica dell’azienda, senza considerare l’indotto. Verificheremo con i curatori che effetti abbia questa sentenza sul processo di vendita, e certo non abbassiamo la nostra soglia di attenzione su questa situazione per la tutela dei lavoratori".

Stessa linea per i parlamentari emiliano-romagnoli del Movimento 5 stelle, Davide Zanichelli e Maria Laura Mantovani, e i consiglieri comunali pentastellati di Rubiera, nel Reggiano, Rossana Cepi e Luca Rossi, commentano la sentenza con cui l’altro ieri il gip bolognese Domenico Truppa ha assolto sei persone, tra cui le figlie del fondatore Romano Cenni, dall’accusa di bancarotta fraudolenta per distrazione proprio per il fallimento della Mercatone Uno. «Abbiamo appreso dell’assoluzione, decisa dal Tribunale di Bologna, di tutti gli imputati per il crac della Mercatone Uno, che ha coinvolto dipendenti, fornitori e clienti, e restiamo vicini ai lavoratori di Imola e Rubiera – annunciano i pentastellati – e a tutti coloro che hanno subito un pesante impatto economico".

Come ricordano gli esponenti M5s, "il crac ha coinvolto i dipendenti, la filiera dei fornitori e i clienti che avevano anticipato importi in acconto per la fornitura di arredi", e si stima "un indotto di quasi diecimila persone, con oltre cinquecento aziende fornitrici che vantano crediti per circa 250 milioni di euro".

Danni economici che ovviamente, vista la sentenza di assoluzione, sono destinati a non essere risarciti, come ha evidenziato subito dopo la sentenza da Federconsumatori riferendosi anche alle ventimila famiglie coinvolte più o memno direttamente. Tuttavia, concludono dal Movimento 5 Stelle, per quanto riguarda la situazione di Mercatone Uno "è comunque importante avere esteso la proroga della cassa integrazione straordinaria fino a maggio per i lavoratori e i vari punti vendita sul territorio".