Vendemmia di Ferragosto: "Pesano rincari e siccità, ma il vino sarà ottimo"

Vendemmia al via in anticipo a causa del caldo prolungato. Le associazioni: "Uva sana, però ci saranno cali di produzione anche del 15%"

Vendemmia di Ferragosto: "Pesaro rincari e siccità ma il vino sarà ottimo"

Vendemmia di Ferragosto: "Pesaro rincari e siccità ma il vino sarà ottimo"

Imola, 12 agosto 2022 - Temperature elevate, siccità e rincari. La vigilia della vendemmia 2022 nei vigneti di Imola e del circondario è come una corsa ad ostacoli. Eppure la vite, al cospetto delle difficoltà, sfodera tutte le sue risorse. Un po’ come gli agricoltori.

"Attorno a Ferragosto prenderanno il via le prime fasi di questa vendemmia con le uve per Pinot e Chardonnay – spiega Giordano Alpi, vicepresidente di Coldiretti Imola –. La previsione iniziale, in termini quantitativi, è di un calo generale del 10-15% a causa della siccità. Il prodotto, però, è di ottima qualità".

Il bilancio riguarda l’intera superficie vitata della zona: "Conta oltre 4mila ettari totali di vigneti. Imola svetta coi suoi 2.637. Poi Mordano (406), Castel San Pietro Terme (388) e Dozza (340) – scruta i dati Alpi -. Invasi e irrigazione di soccorso hanno scongiurato, nella maggior parte dei casi, guai peggiori. Per alcune aziende agricole delle nostre colline, invece, l’assenza di risorse idriche resta un problema".

Pollice verso sul fronte dei rincari: "La vera mannaia – sbotta –. Per irrigare arrivano bollette dell’acqua cresciute del 300%. Ma lievitano anche i prezzi dei concimi e dei prodotti fitosanitari. Non parliamo del carburante e dell’energia elettrica". Aspettative comunque alte al netto del continuo monitoraggio dello spettro flavescenza dorata e la scarsa reperibilità della manodopera.

"Il nostro vino ha avuto un incremento del più 12% nelle vendite all’estero – rivela Alpi –. Un patrimonio da tutelare. È il miglior biglietto da visita del settore agroalimentare. Un comparto che genera lavoro e traina parte del turismo".

Completa la panoramica di Luana Tampieri alla guida di Cia Imola: "Caldo, temperature alte e vento secco sono durati così a lungo da anticipare i tempi di raccolta di tutte le produzioni anche di 15-20 giorni – specifica –. Grappoli ottimi sotto il profilo qualitativo perché il clima secco evita le fitopatologie. Ci aspettiamo cali produttivi ma è ancora presto per quantificarli".

Con un distinguo in area imolese: "In alcune zone collinari le difficoltà irrigue sfoceranno in una minore produttività della pianta – ragiona la Tampieri – In pianura, dove il quadro è meno critico, la contrazione del dato sarà più limitata". E via all’agenda della vendemmia locale. "Il rosso, in particolare il Sangiovese, ha acini già belli maturi che impongono procedure imminenti – rivela –. Il Trebbiano, invece, è in linea con gli altri anni con un anticipo di una settimana o dieci giorni. L’ottima qualità dei vini dovrebbe compensare, almeno in parte, le perdite. Le prossime settimane chiariranno lo scenario".

Insiste sulla crisi idrica, infine, Alberto Gabaldo, presidente del comitato di zona di Imola di Confagricoltura Bologna: "Bisogna pianificare adesso quelle politiche in grado di garantire un domani alla nostra filiera – commenta –. La siccità non è più un’anomalia ma una difficoltà che si inasprisce di anno in anno. Nell’imolese i torrenti Sillaro e Sellustra sono in secca". E ancora: "Lo scenario è complicato, per non dire critico – conclude –. L’agricoltura rischia di saltare e non c’è più tempo da perdere. Subito la realizzazione di bacini e canali per stoccare e distribuire l’acqua".