Meteo Imola, ottobre 2022 è il più caldo mai registrato

Il climatologo Ravaldi: "Però prima di dire che è un anno record bisogna aspettare. Ma è molto più preoccupante la siccità"

Imola, 28 ottobvre 2022 - Condizione critica quella in cui versano le coltivazioni agricole del nostro circondario dopo mesi di siccità ed un ottobre dalle temperature sorprendentemente elevate.

Il climatologo Fausto Ravaldi
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Abbiamo interpellato l’esperto, il climatologo Fausto Ravaldi coordinatore della rete meteo Scarabelli al fine di delineare al meglio la situazione. "Siamo consulenti per la mobilità e monitoriamo il clima anche per approfondire la vocazionalità delle varie piante – risponde Ravaldi – Ho considerato un intervallo di tempo di sei mesi, quelli compresi tra maggio ed ottobre, seppur quest’ultimo non ancora terminato, che comparato con il medesimo intervallo relativo a precedenti annate, testimonia come le temperature siano mediamente in aumento".

"In molti credono che l’estate appena trascorsa sia stata la più torrida di sempre, ma i dati non lo confermano affatto. L’anno più caldo fu il 2012 con 22,7 gradi di media. Quest’anno la temperatura media si attesta intorno ai 22,5.  Qualora dovesse abbassarsi ulteriormente e attestarsi intorno ai 22,5 gradi o 22,4 si riscontrerebbero analogie rispettivamente con le annate 1994 e 2003".

"Questa estate, contrariamente alla percezione comune, non si sono registrati grandi picchi di calore, nemmeno a cavallo tra i mesi di luglio e agosto; non siamo mai arrivati a toccare i 40 gradi. Il massimo che abbiamo raggiunto sono stati i 39,8 – rivela – È la temperatura media ad essere stata piuttosto alta. Quest’anno il vero problema è la siccità. Se l’andamento della ridotta piovosità dovesse mantenersi stabile, saremmo di fronte al terzo anno consecutivo con quantità di precipitazioni ben sotto la media. Tre anni consecutivi con precipitazioni al di sotto della media non ne abbiamo mai avuti. Prima d’ora solo il 1988 si era rivelato un’annata particolarmente secca ben compensata, però, dal 1987 e dal 1989, anni in cui la quantità in termini di precipitazioni rientrava nella norma".

"Un triennio caratterizzato da scarse precipitazioni non è tuttavia abbastanza per poter parlare di un nuovo parametro o di un’inversione di tendenza – sottolinea Ravaldi – Affinchè accada ciò è necessario almeno un decennio abbastanza continuativo in termini di siccità. Ora come ora possiamo limitarci a parlare di fenomeno meteora. Ma il trend è sicuramente preoccupante e rispecchia decisamente l’andamento mondiale dello scioglimento dei ghiacciai a partire dal Polo Nord; a seguire è tutto un effetto domino, più la Terra è scoperta dai ghiacci più si riscalda".

Per quanto riguarda Imola, "abbiamo installati anche due sensori del suolo in grado di rilevarne umidità e temperatura. Il più superficiale a 20 cm sotto terra indica una situazione di siccità, anche se fortunatamente non ai livelli di quella estiva – spiega il climatologo – Il sensore più in profondità, a circa 40 cm dal suolo indica, invece, una situazione idrica stabile specialmente per le piante con radici profonde. Altro dato importante registrato è la poca ventilazione che, pur limitando la disidratazione da un lato, genera un tasso di umidità relativa molto elevato dall’altro".

"In termini di previsioni, fino a domani non dovrebbero registrarsi grandi cambiamenti. Il 26 ottobre la temperatura media si è attestata intorno ai 17,8 gradi a fronte dei 17,3 della scorsa settimana. La temperatura media, dunque, è lievemente aumentata. Dal 1994 ad oggi è l’ottobre più caldo mai registrato. Non oserei, però, certo dire che si tratta dell’anno più caldo in assoluto, poiché mancano ancora due mesi".

"Dall’altra sera – annota in conclusione Ravaldi – il vento è cambiato: è meno caldo e meno umido e questo lascia presagire un avvicinamento alle medie stagionali. Il problema maggiore rimane sempre quello della siccità, con una quantità di precipitazioni che rasenta lo zero. Mai prima d’ora si era registrato un dato così drammaticamente basso. La notte tra il 24 e il 25 ottobre le temperature minime non sono mai scese sotto i 21 gradi. Questo ad ottobre è un fenomeno straordinario, seppur indubbiamente in linea con il progressivo surriscaldamento globale che ben conosciamo ormai. È la stessa siccità a contribuire all’aumento delle temperature del suolo".