Piena Santerno, l'ondata spaventa Imola

Il fiume rompe gli argini a San Prospero, allagando zone golenali. Il Pd polemizza

La piena del Santerno vista dal ponte di viale Dante (Foto Isolapress)

La piena del Santerno vista dal ponte di viale Dante (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 3 febbraio 2019 – Ha provocato tanta apprensione soprattutto nella frazione di San Prospero, ma per fortuna senza causare danni a persone o cose, l’onda di piena del fiume Santerno (foto) che ieri mattina ha attraversato la città. Sono state comunque ore caratterizzate dall’intenso lavoro, quelle della prima parte della giornata, per il servizio di Protezione civile del Comune, per i suoi volontari e per gli agenti di Polizia Municipale, impegnati dalle 8 fin verso mezzogiorno, per monitorare l’evolversi della situazione.

Causa il recente innalzamento delle temperature in collina che ha portato allo scioglimento della neve caduta nei giorni scorsi, e alle recenti piogge, si è avuto infatti un innalzamento del livello del Santerno, lungo tutto il suo corso. L’allerta è scattata alle 7, quando gli idrometri di Castel del Rio hanno segnalato l’innalzamento del livello del fiume, con la previsioni del passaggio dell’ondata di piena a Imola attorno alle 10 (è arrivata circa un’ora più tardi). In precedenza, Protezione civile e Polizia Municipale si sono distribuite lungo tutto il corso del fiume, nel tratto dal Ponte Tosa fino a San Prospero, attivandosi per chiudere tutte le piste ciclopedonali poste lungo il corso del Santerno nel tratto cittadino e per allertare i residenti posti nelle vicinanze del fiume, affinché si allontanassero e spostassero anche gli animali posti nelle vicinanze degli argini.

«Gli uomini in campo hanno così monitorato il passaggio dell’onda di piena, tenendosi pronti ad intervenire in caso di necessità – fanno sapere dal Comune –, fino al termine della fase di allerta, poco dopo le 11». Come detto, non si sono registrati danni a persone o cose. Nemmeno i piazzali dell’Autodromo – a differenza di quanto accaduto nel 2014 – sono stati interessati dall’onda di piena. «Vogliamo ringraziare, per il lavoro svolto, tutti i volontari di Protezione civile, il servizio di Protezione civile del Comune e tutto il corpo della Polizia Municipale che sono stati impegnati direttamente sul campo», dichiarano Maurizio Lelli e Andrea Longhi, assessori rispettivamente alla Protezione civile e alla Polizia Municipale, che hanno seguito sul campo l’evolversi della situazione.

Alla fine, «l’unica piccola esondazione si è avuta con la rottura di una limitata porzione dell’argine, a San Prospero, che ha fatto arrivare acqua su alcuni terreni adibiti per lo più a cassa di espansione del fiume», ricostruiscono in una nota dal Comune. «Né la sindaca né alcuno degli assessori si sono fatti vivi per incontrare la popolazione di San Prospero allarmata dalla piena del fiume che ha rotto gli argini mettendo a rischio le colture, le abitazioni e la frazione stessa – protesta la consigliera comunale di opposizione Daniela Spadoni (Pd) –. Siamo di fronte a una amministrazione incapace di affrontare le emergenze e di adoperarsi per risolvere i problemi. Se la Giunta dorme, i cittadini di San Prospero non intendono assistere passivamente a quanto avvenuto. E stanno già preparando le azioni opportune contro i responsabili dei danni subiti».

e.a.