Imola, caso Andrea Longhi. M5s spaccato, si va alla conta sulla sfiducia

La maggioranza divisa sulla mozione contro l’assessore. I probiviri ne hanno chiesto le dimissioni

Andrea Longhi e Manuela Sangiorgi (Isolapress)

Andrea Longhi e Manuela Sangiorgi (Isolapress)

Imola, 15 aprile 2019 - Divisioni, imbarazzo e sfiducia. Intesa, quest’ultima, come pessimismo sul normale prosieguo del mandato; ma anche come atto formale di ricusazione in Consiglio comunale nei confronti dell’assessore Andrea Longhi, nonché (addirittura) come arma da impugnare contro la sindaca Manuela Sangiorgi per convincerla a escludere il titolare alla Sicurezza. È questa l’aria che si respira, in casa M5s, all’indomani dello scontro tra i probiviri pentastellati e la prima cittadina imolese.

Come ormai noto, l’organo collegiale interno al Movimento contesta al poliziotto Longhi (figura esterna al mondo pentastellato) una vecchia condanna per lesioni, falso e calunnia. E, nonostante l’assessore rivendichi la successiva riabilitazione e il casellario giudiziale «immacolato», da Roma si chiede alla Sangiorgi di sostituirlo in nome del Codice etico del M5s. Il problema è che il profilo di Longhi piace poco (per la disavventura giudiziaria, ma in tempi di screzi quotidiani con l’alleato Matteo Salvini anche per la militanza in quel Sindacato autonomo di polizia guidato dal deputato leghista Gianni Tonelli) ai vertici del Movimento. E non è stata mai digerita, a livello locale, da quella parte del gruppo pentastellato legata all’ex pretore Ezio Roi.

Non a caso, ma anche in maniera piuttosto clamorosa, dai banchi del M5s (tra i quali la spaccatura tra chi sostiene l’operato la sindaca e chi no è sempre più evidente) non è arrivata ieri una presa di posizione unitaria su quanto accaduto. Si è lavorato a lungo, per tutto il pomeriggio, su una dichiarazione congiunta che forse arriverà – in accordo con i vertici del Movimento – soltanto oggi.

Nel frattempo, nei giorni in cui si è registrato anche il passo ‘di lato’ di uno storico attivista del M5s imolese come Gabriele Betti, la maggioranza si conta. C’è chi lavora per presentare una mozione di sfiducia in Consiglio comunale nei confronti di Longhi e perfino (ma in questo caso pare solo un monito visto che una sua eventuale approvazione da parte dell’Aula vorrebbe dire tutti a casa) della Sangiorgi. E chi invece condivide la linea della sindaca, che con la parte più intransigente del proprio gruppo paga anche la recente apertura a Formula Imola sulla questione rumore in Autodromo.

«Andrea Longhi è la persona migliore che abbia mai conosciuto in vita mia – ha ripetuto ieri su Facebook la sindaca, pronta a respingere anche le eventuali dimissioni del suo assessore –. Questo è solo un becero attacco politico interno ad una brava persona che si spende ogni giorno per i propri cittadini con grande capacità e umiltà. Longhi ha tutta la mia stima e il mio supporto. Gli chiedo scusa da parte di un Movimento che evidentemente ha due pesi e due misure (penso a fatti molto recenti), tirando fuori un caso di un quarto di secolo fa per colpire la sottoscritta, senza pensare alle sofferenze del mio assessore che ha la sua fedina penale pulita».