Imola, sale l'Irpef, calano i debiti

Presentato il bilancio: bagarre in Consiglio. Pd all'attacco

Consiglio comunale

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Imola, 27 febbraio 2019 - L’aumento dell’addizionale Irpef che porta nelle casse comunali quasi 1,5 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno (si sale da 7,1 a 8,6 milioni), andando così a compensare il calo degli utili delle società partecipate (Con.Ami in testa). Conferma di rette e tariffe dei servizi. Investimenti a quota 3,7 milioni per quanto riguarda il piano delle opere pubbliche, ai quali vanno ad aggiungersi altri 4 milioni e rotti (finanziati in parte anche dalla Regione) di cantieri non compresi in tale elenco. Riduzione del debito dell’ente da 54,8 milioni a 52,7 milioni. E l’auspicio della Giunta di far risparmiare qualcosina ai cittadini – penalizzati dalla stangata Irpef – quando si tratterà di pagare la Tari.

Presentato ieri sera in Consiglio comunale, tra la proteste del Pd e quelle degli attivisti del comitato antisfratto, il bilancio di previsione 2019. Entro il prossimo 30 marzo, dopo l’iter nelle varie commissioni consiliari e il confronto con i sindacati, l’approvazione dell’Aula di piazza Matteotti a un documento che ricalca in buona sostanza quelli della Giunta precedente. E che non a caso la sindaca Manuela Sangiorgi, nei giorni scorsi, ha definito ‘non suo’.

«L’aumento dell’addizionale Irpef è stata l’ultima cosa che abbiamo deciso – ricostruisce l’assessore al Bilancio, Claudio Frati, davanti alle forze politiche di maggioranza e opposizione – Speravamo fino all’ultimo di poterlo evitare grazie all’opera di razionalizzazione dei costi intrapresa in questi mesi. Ma i criteri adottati dalla precedente amministrazione nella redazione degli ultimi bilanci non sono stati quelli del cosiddetto ‘buon padre di famiglia’».

Non la vedono così i consiglieri comunali del Pd, che hanno rinfacciato alla sindaca Manuela Sangiorgi l’intervista – rilasciata al Carlino a fine 2018– nella quale tra le altre cose la prima cittadina aveva negato l’arrivo di brutte sorprese sul fronte fiscale. «Aveva fatto gli auguri di buon anno agli imolesi con la promessa solenne di non aumentare le tasse – ricostruiscono i Dem dalle file dell’opposizione –. Meno di sette settimane ed ecco il clamoroso dietrofront: aumenteranno fino all’aliquota massima possibile».

Più in generale, «con due mesi di ritardo, ovvero tre mesi di esercizio provvisorio, una Giunta in palese confusione arriva a presentare un bilancio che, fatta eccezione per lo schiaffo dell’aumento, non ha nulla di nuovo – affondano dal Pd –. Nessun progetto, nessun indirizzo, nessuna linea politica. Si naviga a vista. E questa è la vera e più grande nostra preoccupazione. Un incertezza che produrrà altri errori, altro stallo, e dunque altri costi. Se il buongiorno si vede dal mattino, peggio di così non potevano iniziare».