Con.Ami Imola, austerity contro le 'spese pazze'

I soci approvano un nuovo regolamento sui rimborsi. "Privilegiare i mezzi pubblici. E niente prelievi con le carte di credito aziendali"

Il presidente Bacchilega è tra i titolari di una carta di credito aziendale

Il presidente Bacchilega è tra i titolari di una carta di credito aziendale

Imola, 14 luglio 2020 - Usare "prioritariamente" i mezzi di trasporto pubblici viaggiando in seconda classe (ok alla prima solo se "economicamente più vantaggiosa"), limitarsi nei pranzi di lavoro e niente prelievi dalle carte di credito. No, non sono contemplate spese pazze nel nuovo regolamento per i rimborsi approvato nei giorni scorsi dall’assemblea dei soci del Con.Ami e indirizzato ai componenti del Consiglio di amministrazione del Consorzio. Il documento prende le mosse, tra l’altro, dal fatto che "stante il rallentamento correlato alle vicissitudini delle nomine dei precedenti Consigli di amministrazione, occorre ora dare una spinta propulsiva alle attività da portare avanti e da sviluppare", recita il provvedimento votato dai sindaci. Il tutto "anche in coerenza con quanto verrà previsto nel piano triennale di attività di Con.Ami per il futuro", prosegue il regolamento. Per questo motivo, nei prossimi mesi il presidente Fabio Bacchilega dovrà "recarsi assiduamente" nei singoli comuni consorziati nonché da "eventuali autorità o realtà locali" per poter poi "tradurre le esigenze che emergeranno in azioni da porre in essere", si legge sempre nella delibera. È previsto che percorra, "con mezzo proprio o comunque nelle sue disponibilità", 12mila km/annui, da rimborsarsi appunto secondo le previsioni del nuovo regolamento. Regolamento che a sua volta fa seguito a un precedente decalogo varato a fine 2019, ma ormai superato vista la nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione. E che appare caratterizzato da una certa austerity. Qualche esempio? Ci sono innanzitutto i tetti di spesa per i pernottamenti in caso di missione fuori sede: da 160 a 184 euro al giorno. Per quanto riguarda i pasti, viene invece spiegato che per ottenere il rimborso dovranno essere seguiti criteri di "misura e ragionevolezza in relazione alle portate e alle bevande consumate". Disciplinate anche le spese di rappresentanza, vale a dire quelle derivanti da "obblighi di relazione o di ospitalità nei confronti di soggetti correlati alle attività espletate da Con.Ami nell’interesse del Consorzio stesso – chiarisce il regolamento –, finalizzate comunque a soddisfare l’obiettiva esigenza di mantenere ed accrescere il suo prestigio nel contesto sociale in cui si colloca, fermo restando la compatibilità delle vigenti disposizioni normative". Spese che (soprattutto di questi tempi) "devono essere valutate secondo criteri di ragionevolezza, sobrietà e congruità", è la raccomandazione dei soci dell’ente di via Mentana. Infine, venendo alle carte di credito del presidente Bacchilega e del direttore generale, Stefano Mosconi, gli unici titolati a utilizzare tale strumento, serviranno "solo a titolo di rimborso anticipato per le spese", a loro volta da supportare con "idonea documentazione", mentre non è consentito il loro utilizzo per prelevare denaro e per effettuare spese con addebito rateale.