Con.Ami Imola, allarme opposizione. "No ad accordi al ribasso"

Centrodestra critico sulla possibile intesa M5s-Pd sul nuovo Cda

Simone Carapia, capogruppo della Lega a Imola (Foto Isolapress)

Simone Carapia, capogruppo della Lega a Imola (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 15 novembre 2018 - La fumata bianca per il nuovo Consiglio di amministrazione di Con.Ami, dopo tre mesi di liti e polemiche, non è mai stata tanto vicina. E così, dalle file del centrodestra, arriva l’invito alla sindaca Manuela Sangiorgi a rimettere in discussione un accordo – non ancora formalizzato ma come detto più che mai a portata di mano – ritenuto da Simone Carapia (Lega) e dal civico Giuseppe Palazzolo (Patto per Imola) troppo penalizzante per il socio di maggioranza del Consorzio. E che rischierebbe di prestare il fianco a esposti e ricorsi, in quanto alcuni dei nomi sui quali si cerca oggi l’intesa non hanno partecipato al bando aperto nelle scorse settimane dal Comune di Imola per individuare i nuovi vertici del Consorzio.

«Così si andrebbe a inficiare il tutto», dice Carapia di fronte alla possibilità che la cosa finisca davanti al Tar o magari sul tavolo del Prefetto, dove potrebbe portarla proprio il collega Palazzolo «in nome della trasparenza». Più in generale, «un’intesa sul Cda del Con.Ami ad appannaggio della minoranza del Consorzio a targa Pd ritengo non sia un buon compromesso per la città», protesta il capogruppo del Carroccio.

Il nome che fa storcere il naso al centrodestra è principalmente quello dell’ex dg di Con.Ami, Augusto Machirelli, candidatura spuntata un po’ a sorpresa negli ultimi giorni per la presidenza del Consorzio (nonostante i dubbi iniziali del diretto interessato), uno dei pochi profili in grado a quanto pare di mettere d’accordo la sindaca Sangiorgi, i suoi colleghi civici e soprattutto quelli di centrosinistra. Il tutto, nell’ottica di un nuovo Cda nel quale verrebbero rappresentati anche gli altri territori e con il M5s che si tutelerebbe con l’ingresso nel gruppo dell’avvocato di riferimento dei pentastellati locali, Giulio Cristofori. Uno scenario, questo, che non piace affatto a Carapia. «L’unica soluzione plausibile – secondo l’esponente del Carroccio – è quella di riaprire il bando e trovare professionalità del territorio che in primis ha costituito questo Consorzio, senza prevaricazioni e interessi individuali di sorta».

Poi c'è Palazzolo, che sul punto invita all’apertura di un «tavolo serio» e a «non accontentarsi di una trattativa al ribasso». Ribadito che, sulla questione dei nomi extra bando, l’ex candidato sindaco del centrodestra si dice pronto a dare battaglia, la strada da seguire secondo il civico di ‘Patto per Imola’ è quella di «rifare il bando pubblico».

Nel frattempo, «si parta dalle linee programmatiche per discutere di utili e distribuzione del fondo di riserva. Questo – conclude Palazzolo – sarebbe il vero cambiamento rispetto alle gestioni del passato».