Dimissioni sindaco Imola, Sangiorgi: "Il Movimento 5 Stelle è morto"

L'ormai ex prima cittadina formalizza la sua decisione in Consiglio comunale: "Sono stata commissariata per 15 mesi". Ecco le prossime tappe

Imola, il sindaco Sangiorgi darà le dimissioni in Consiglio comunale (Foto Serra)

Imola, il sindaco Sangiorgi darà le dimissioni in Consiglio comunale (Foto Serra)

Imola (Bologna), 29 ottobre 2019 – “lI Movimento 5 Stelle non esiste più, è morto quando è morto Gianroberto Casaleggio, abbiamo visto appropriarsi di ruoli apicali persone senza arte né parte, perdere sei milioni di voti in un anno e fare finta di niente”. Dopo le dimissioni da sindaco di Imola, Manuela Sangiorgi spara a zero sul partito che ha sostenuto il suo mandato. Lo fa prima di formalizzare in Consiglio comunale la decisione annunciata ieri sera in piazza Matteotti.

"Sono costretta a prendere atto che non ci sono più le condizioni per andare avanti con questa amministrazione", dice ufficializzando l'addio davanti all'assise. "Ci sono stati atteggiamenti irresponsabili e distruttivi da parte della mia maggioranza - aggiunge -, che nulla hanno a che fare con il rispetto dei cittadini che qui rappresentiamo".

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L'ormai ex prima cittadina firma le dimissioni prima dell'inizio della seduta di oggi pomeriggio. “Io mi aspettavo un appoggio dal M5s nazionale perché siamo il terzo comune più grande amministrato dal movimento - dice in un'intervista all'emittente E'-Tv -, poi, quando sono andata a chiedere aiuto su questioni importanti, ho avuto risposte imbarazzanti”. “C'è stato un muro - attacca ancora - e in buona parte ha contribuito Massimo Bugani, io per 15 mesi sono stato un sindaco commissariato, quando venivo in Comune era come entrare nella foresta dei pugnali volanti. Alcuni del M5s pensano che governare un Comune sia come governare un comitato: da una parte il M5s ha suscitato voglia di mettersi in gioco, ma dall'altra non è vero che tutti possono fare politica, non c'è contezza della macchina amministrativa”.

La Sangiorgi critica anche le scelte politiche assunte a livello nazionale: “Fino al giorno prima abbiamo detto di tutto al Pd, e poi ci andiamo al governo insieme? Poi abbiamo visto che bel progetto, il progetto di governo delle tasse”.

Dimissioni sindaco Imola, cosa succede adesso

Un lungo periodo di commissariamento e poi, probabilmente a giugno 2020, il ritorno alle urne. E’ questa la strada che attende Imola nei prossimi mesi. Le dimissioni della sindaca Manuela Sangiorgi, annunciate ieri in piazza Matteotti, saranno formalizzate oggi in Consiglio comunale. E, come da Testo unico degli enti locali, diventeranno «efficaci e irrevocabili» tra 20 giorni.

Poi ci sarà lo scioglimento dell’Aula, con contestuale nomina di un commissario, che assumerà i poteri del sindaco e della sua Giunta. Un percorso che Imola conosce piuttosto bene, visto che lo ha seguito a gennaio dello scorso anno, quando l’allora sindaco Daniele Manca si sfilò la fascia tricolore per correre alle elezioni politiche di marzo 2018.

Favilli: "Prendetevela con la Giunta"

All’indomani delle dimissioni del sindaco, che per tempi e modi hanno sorpreso sia i componenti della Giunta che quelli della maggioranza, il M5s di Imola è una polveriera.

Fabrizio Favilli, a capo della fronda dei sei dissidenti da tempo in rotta con la Sangiorgi, si sfoga su Facebook: “Mi avete insultato. Mi avete infamato. Mi avete querelato. Mi avete detto qualsiasi falsità, anche la più infame. E tutto solo perché non mi sono mai mosso di un millimetro dai miei ideali e da ciò che abbiamo scritto sul programma e promesso in campagna elettorale. Adesso chiedetemi scusa. Perché io non mi vendo e non mi venderò mai! Chi si vende sono coloro che tutti difendevate. C'ero quando eravamo al 2%, ci sarò ancora con qualsiasi percentuale”. E in un altro commento: “Lasciate stare me, lasciate stare il MoVimento 5 Stelle. Prendete Patrik Cavina, Claudio Frati, Andrea Longhi, Mirella Fini, Claudia Resta e Paola Freddi (gli assessori, ndr). Gente che l'ha difesa in ogni situazione, anche davanti a delle incongruenze macroscopiche”. In piazza Matteotti “li ha umiliati davanti a tutta Imola – ricostruisce Favilli commentando l'operato della Sangiorgi – facendoli parlare di tutto quello che avrebbero fatto in futuro per poi prendere la parola e dimettersi 3 minuti dopo. Ma davvero qualcuno vuole ancora provare a difendere l'atteggiamento assurdo di questa persona? La sconfitta non è di tutti. Il MoVimento 5 Stelle a Imola ha vinto le elezioni ma 5 minuti dopo averle vinte è stato totalmente esautorato da ogni decisione. Il MoVimento è stato deriso, avvilito, umiliato da questa persona innumerevoli volte, compreso poche ore fa. Ha umiliato tutti, e qualcuno ancora che si definisce del MoVimento prova a difenderla? È ora di alzare la testa, di dire con orgoglio che questa persona nulla c'entrava con noi, e di ripartire dai nostri valori fondanti”. E’ in questo clima che oggi pomeriggio la sindaca Sangiorgi presenta in Consiglio comunale per formalizzare le proprie dimissioni. “Non ci sarò sia per motivi personali sia perché non voglio assistere ad altri show né darle la soddisfazione di ascoltare le sue invettive – avvertiva la civica di centrosinistra Carmen Cappello, sfidante della Sangiorgi al ballottaggio del giugno 2018 – . Sono comunque pronta a chiedere al commissario prefettizio un incontro appena verrà nominato, per cominciare a parlare -finalmente- delle cose che interessano ad Imola”. Più in generale, “sono soddisfatta di aver contribuito con la torbida vicenda del capannone a indurla a dimettersi – commenta la Cappello –. Nessuno se le aspettava delle dimissioni così celeri, ma io sapevo bene che portare alla ribalta quell'intreccio tra interessi privati e azione amministrativa sarebbe stato fatale. Perché c'è tanto sotto...”.