Dimissioni sindaco Imola, Sangiorgi choc. L’incredulità dell'assessore Longhi

"Eravamo venuti qui per fare sapere quello che abbiamo fatto, che è tantissimo . Poi lei lascia...". Il Pd: "È la pagina più nera"

Imola, il sindaco dà le dimissioni (Foto Dire e Isolapress)

Imola, il sindaco dà le dimissioni (Foto Dire e Isolapress)

Imola (Bologna), 29 ottobre 2019 - «Eravamo qui per comunicare, alla città e a chi ci accusa di essere fermi, quello che abbiamo fatto. Avevamo ampie carte per dimostrare che abbiamo lavorato tantissimo. Poi lei si dimette… Andiamo a casa con l’amaro in bocca. Ma chi l’ha portata a questo punto se ne deve assumere la responsabilità». L’assessore alla Sicurezza, Andrea Longhi, è incredulo. Voluto dalla sindaca dimissionaria Manuela Sangiorgi al posto di Ezio Roi, tra i sei componenti della Giunta era considerato, fino a ieri sera, uno dei più vicini all’ormai ex prima cittadina. Ma anche lui, al quale va comunque riconosciuto il merito di non nascondersi alla vista di taccuini e microfoni nel momento più difficile, era all’oscuro di tutto. Ignaro dell’incredibile mossa a sorpresa della Sangiorgi (video).

Leggi anche Il sindaco si dimette: "Non voglio diventare un burattino nelle mani del Pd" - Cosa succede adesso

Un altro che, per indole, la faccia ce la mette è il capogruppo del M5s, Andrea Cerulli. «Un’uscita di scena in questo modo qui non la giustifico – protesta però l’esponente della maggioranza ‘lealista’ – E’ una scelta rispettabile, siamo esseri umani. Ma avrei fatto in un altro modo». Dalle file dell’opposizione, e in particolare quelle del centrosinistra, la civica Carmen Cappello (Imola guarda avanti), sfidante della Sangiorgi al ballottaggio del giugno 2018, è lapidaria: «Oggi finisce un incubo durato 16 mesi per la nostra città. E’ finito il governo delle ambiguità, che ha permesso alla Sangiorgi di vincere solo grazie ai voti della Lega». La sindaca «ha finalmente staccato la spina ad una giunta dove gli interessi personali hanno prevalso sul bene pubblico. Ora serve che la città si rialzi usando tutte le sue forze migliori. Sono certa – conclude la Cappello – che tutti assieme sapremo dimostrare maturità e spirito di comunità per riportare l’immagine di Imola al prestigio che si merita».

Toni simili anche in casa Pd, con i cinque consiglieri comunali Dem che etichettano quella di ieri come la «pagina più nera della politica imolese». E commentando la folle serata di piazza Matteotti rilanciano: «Il giorno dopo l’Umbria la sindaca scende in piazza, prendendo un palco con la sua giunta. Un lungo elenco di critiche al passato, veramente violente: Area blu, Con.Ami, Atersir, Hera, il Circondario e la piscina, tutti contro di lei. La sua debolezza, è il suo isolamento istituzionale, lo rammenta continuamente, molte delle sue affermazioni sono gravissime. Scagliandosi ripetutamente contro il suo gruppo e il Movimento 5 stelle nazionale».

E poi l’annuncio delle dimissioni. «La sindaca ha prolungato un’agonia tenendo per mesi bloccata la nostra città, alla fine è proprio vero: lo stallo, l’assenza di dialogo, la palese inadeguatezza, questa è la fotografia di questi 15 mesi – inquadrano i Dem Marco Panieri, Roberto Visani, Fabrizio Castellari, Giacomo Gambi e Daniela Spadoni – Per la città straordinaria che è Imola ora si deve lavorare per ridare opportunità a questo territorio».  

e. a.