Imola, elezioni. "Basta promesse, ora fate il Governo"

Gli imolesi, in attesa di eleggere il futuro sindaco, chiedono serietà ai partiti

Camera dei Deputati (Lapresse)

Camera dei Deputati (Lapresse)

Imola, 26 marzo 2018 - Un primo passo è stato fatto. Camera e Senato, infatti, hanno i loro presidenti. Ma, in gioco, c’è la partita più importante: quella del Governo. Riusciranno i partiti a trovare un accordo? E quali sono le priorità da affrontare? Lo abbiamo chiesto agli imolesi che vedono una situazione in salita. Gabriele Ravanelli, imolese e presidente dell’associazione culturale ‘Eredità e memoria’, non ha dubbi: «Lo scenario è molto preoccupante. E mi preoccupa soprattutto il Movimento Cinque Stelle perché ho sentito delle grandi promesse, opportune sia chiaro, ma temo irrealizzabili dal punto di vista economico, come il reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda invece il Pd, Renzi era partito bene in quanto certi volti del centrosinistra era giusto che fossero ridimensionati – ragiona –, ma dopo il referendum del 4 dicembre ha perso la bussola».    La campagna elettorale appena conclusa è stata caratterizzata da importanti promesse, arrivate da ogni dove. Al punto che qualcuno si è divertito a coniare un nuovo termine, ‘promessificio’. «Ma non ho sentito – prosegue Ravanelli – una seria proposta in merito al lavoro, soprattutto al Mezzogiorno, un territorio dove bisogna creare occupazione».  Piuttosto scettica anche Ina Shautsova, originaria della Bielorussia. «Credo che a questo punto si formerà un governo tecnico e che tra un po’ si tornerà a votare – suppone –. Quanto alle promesse fatte dai vari schieramenti, nessuna ha catturato la mia attenzione, proprio perché sono promesse e basta».    C’è chi spera, come è avvenuto l’altro giorno, in un accordo tra pentastellati e Lega, come Giuseppina Provenzano: «Mi auguro che qualche forza politica si allei per mettere in atto un programma comune, perché è assolutamente necessario superare questo periodo di stallo. Che si mettano d’accordo i Cinque Stelle e Salvini – auspica l’imolese –. Tornare alle urne sarebbe una spesa ulteriore cui fare fronte, senza contare che così facendo si allungherebbero nuovamente i tempi».    CESARE CHERICI afferma di avere votato Matteo Renzi. «Spero che il Pd ci ripensi, non stia all’opposizione e appoggi il Movimento Cinque Stelle – riflette –. Non ci sono programmi elettorali che mi hanno colpito in particolare, ma credo che le proposte del Pd su come fare ripartire il mondo dell’industria e il lavoro dei giovani siano più reali. Mentre ritengo che la Flat Tax sia a vantaggio dei ricchi, non dei pensionati o del ceto medio».  Infine, Maria Sole Cristofani punta tutto sui grillini: «Spero nella svolta e che il presidente della Repubblica dia l’incarico di formare il governo a Luigi Di Maio. Il problema è che non ha i numeri, per cui dovrà allearsi con qualcuno. Ma mi sembra l’unica opzione: nei Cinque Stelle vedo un vero cambiamento».