Elezioni Imola 2020, si accende lo scontro tra i candidati

I cinque aspiranti sindaco alle prese con i temi della città. Bene la Cappello, ma le dinamiche tra Panieri e Marchetti sembrano già ben definite

Secondo dibattito pubblico tra candidati sindaci (foto Isolapress)

Secondo dibattito pubblico tra candidati sindaci (foto Isolapress)

Imola, 10 settembre 2020 - Si alza il livello dello scontro nel secondo dibattito pubblico tra candidati sindaci in vista delle elezioni comunali del 20-21 settembre. Recriminazioni e scintille con il sorriso sulle labbra (divertenti i siparietti quando gli aspiranti primi cittadini sono stati chiamati a indicare pregi e difetti dei rivali), e toni che restano ampiamente nei limiti consentiti, durante l’evento organizzato dal settimanale diocesano Il Nuovo diario messaggero nel cortile di Palazzo Monsignani.

Elezioni comunali Imola 2020, le liste

Confermata l’impressione di massima della sfida precedente: a differenza del 2018, niente strafalcioni né autogol clamorosi da parte dei candidati sindaci. Anzi, di chiarezza nell’esposizione non difetta nessuno. Di certo, se la cavano bene nell’eloquio l’avvocato Carmen Cappello (candidata civica) e l’ex magistrato Ezio Roi (M5s), ma anche Andrea Longhi (altro civico), poliziotto con una lunga militanza nel sindacato (oltre a una breve esperienza in Giunta). E pure i politici ‘puri’, per quanto under 35, hanno ormai esperienza. Daniele Marchetti (Lega) è al secondo mandato in Regione, mentre Marco Panieri (centrosinistra), pur più giovane di qualche anno rispetto al suo avversario del Carroccio, è in Consiglio comunale dal 2013. E ormai da tempo studia per diventare sindaco.

"Probabilmente lo sarai", gli butta lì a un certo punto Longhi, mentre da ex assessore ragiona sulle sfide che si troverà di fronte il nuovo primo cittadino di Imola in tema di ambiente. Marchetti, che punta al ballottaggio, se la ride; Panieri non fa una piega. Poi si parla di centro storico e, neanche a dirlo, tutti sono per il rilancio. E tra stop alla grande distribuzione e lotta al degrado, snocciolano ricette dagli ingredienti già ampiamente noti.

Il pubblico, come in occasione del dibattito sulla sanità, è invitato a non applaudire. Difficile dunque capire quanto le risposte dei candidati scalfiscano le intenzioni di voto dei presenti (o più banalmente, chi abbia più tifosi in platea). L’impressione, al netto delle risposte perfettamente a fuoco della Cappello (ripensando all’esito del voto nel 2018 i suoi sostenitori si mangeranno le mani), è che dinamiche e dialettica tra Panieri (scelto dal centrosinistra per riprendersi il Comune) e il suo sfidante Marchetti (ormai leader dell’opposizione anche a livello regionale) seguano già ruoli ben definiti.