Imola, la Festa dell’Unità si trasferisce nei centri sociali

Niente più Osservanza per la festa del Pd, che partirà a metà settembre

Bandiere al vento e folto pubblico per la Festa nazionale che si è tenuta nel 2017 sul Lungofiume

Bandiere al vento e folto pubblico per la Festa nazionale che si è tenuta nel 2017 sul Lungofiume

Imola, 21 agosto 2018 - Contrordine, compagni. La Festa dell’Unità 2018, rimandata a settembre a causa delle elezioni amministrative di maggio/giugno, a differenza di quanto annunciato a inizio anno dall’ex segretario Marco Raccagna, e confermato nelle scorse settimane dal suo successore Roberto Visani, non si terrà nel complesso dell’Osservanza. Per la prima edizione post Lungofiume della storica manifestazione, promossa lo scorso anno a evento nazionale del partito, il Pd ha deciso infatti di portare nei centri sociali di Imola e dintorni un appuntamento ‘itinerante’. Quando? A cavallo tra le ultime due settimane del mese prossimo e le prime due di ottobre.

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«È tutto ancora in fase di definizione – premette Visani, segretario reggente del Pd almeno fino al prossimo congresso locale –. Ma l’orientamento è quello di dare alla Festa un’impostazione più radicata sul territorio e nella comunità. È da lì che vogliamo ripartire». L’obiettivo – almeno nelle intenzioni del numero uno di viale Zappi – è quello di creare una manifestazione ‘tematica’, capace di snodarsi lungo quattro weekend, ognuno dei quali caratterizzato da un argomento preciso: legalità, salute, lavoro e territorio.

«Possiamo dire che il Pd si fa in quattro», è lo slogan di Visani. Domanda scontata: non è che il Partitone in crisi, sfrattato per la prima volta dal Comune, si rintana in casa per paura di un’eventuale scarsa partecipazione dei suoi alla Festa? «Non è tanto quello – assicura il segretario –. In realtà abbiamo fatto una riflessione che ha portato il Pd imolese a rivedere la propria impostazione. Non perché fosse sbagliata, ma in quanto figlia di un altro contesto. Vogliamo dare un segnale, di avvicinamento alla gente e anche politico, in un momento nel quale la nuova Giunta del M5s ha rinunciato a investire nei centri sociali».

Ancora presto per parlare dei possibili ospiti della manifestazione, a meno di un anno dalla lunga passerella che a settembre 2017 portò in riva al Santerno quasi un ministro ogni sera. «Una Festa si fa partendo dai temi – frena Visani –. Di salute, in particolare, mi sembra che non si parli abbastanza».

In attesa di capire quanto accadrà sul piano nazionale, l’appuntamento voluto a livello locale dal Pd, un tempo fonte principale di sostentamento per il partito assieme alle tessere, aprirà di fatto la strada al congresso locale e dunque alla scelta del nuovo segretario. «Ho sempre detto che quello non dovrà essere un confronto tra persone, ma tra idee – conclude il segretario reggente –. Una discussione per ricreare interesse attorno al Pd, senza dimenticare che la Festa dell’Unità non è solo di questa città ma dell’intera federazione. In vista del 2019, quando si voterà in otto dei dieci comuni del circondario, dovremo interrogarci se esiste ancora una comunità più grande della sola Imola. E io credo di sì».