Lavori pubblici, il ministro Delrio suggella la pace Imola-Bologna

Sul piatto 26 milioni di euro. "Ma che fatica farle lavorare unite"

Da sinistra Manca, Delrio, Merola e Bonaccini (Foto Isolapress)

Da sinistra Manca, Delrio, Merola e Bonaccini (Foto Isolapress)

Imola, 12 dicembre 2017 - Un patto tra istituzioni dal chiaro sapore elettorale, ma grazie al quale si darà il via a lavori pubblici per 26 milioni di euro. Eccolo il «Protocollo d’intesa per infrastrutture strategiche per il Comune di Imola» sottoscritto ieri in Municipio e benedetto dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Tre i firmatari: il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il numero uno della Città metropolitana di Bologna, Virginio Merola, e il sindaco Daniele Manca.

Presenti all’appuntamento nella sala del Consiglio comunale, davanti a una platea in cui aficionados e autorità si mescolano e confondono, anche Raffaele Donini, assessore regionale alle Reti infrastrutturali, e Roberto Tomasi, condirettore generale di Autostrade per l’Italia. Quest’ultima – è ormai noto – ha infatti dirottato i 18 milioni del nuovo ponte sul Santerno a un’altra storica «opera di adduzione» legata alla quarta corsia della A14, la Bretella: 14 milioni di euro per il suo completamento così come previsto dal progetto originario e altri 4 per la riqualificazione di viale D’Agostino-via Montanara (da via Amendola a via Punta), la messa in sicurezza del tratto stradale di via Lasie, tra via Selice e via Lughese, con una nuova rotatoria, e infine lo studio di fattibilità finalizzato a definire il tracciato per collegare le vie Emilia e Lughese attraverso il nuovo ponte sul Santerno.

Otto gli interventi inseriti nell’accordo che impegna i tre enti sottoscrittori nel comune obiettivo di realizzare le opere. Oltre alle quattro citate, ci sono le nuove rotatorie tra le vie Lughese e San Prospero (900mila euro) ed Emilia-Zello (2,1 milioni), il sottopasso ciclopedonale a nord della ferrovia (1,5 milioni di cui 300mila euro di fondi comunali) e l’ormai arcinoto asse ciclopedonale della Vallata: 3,5 milioni di cui quasi 2,6 dal ‘bando periferie’ e il resto a carico dei Comuni. «C’è un filo rossoblù che lega tutti questi finanziamenti: derivano dall’esistenza della Città metropolitana – rivendica Merola -. Se qualcuno ha ancora dubbi sul suo valore aggiunto, credo che possa scioglierli.  Qui non si dà il via solo a infrastrutture strategiche per Imola, ma si sancisce definitivamente che la via della collaborazione è la più efficace e conveniente».

E si sostanzia anche del patto per i trasporti che consente, da settembre 2018, a tutti gli abbonati, mensili o annuali, al servizio ferroviario regionale di non pagare più un doppio abbonamento potendo viaggiare gratuitamente sugli autobus di 13 città (i 9 capoluogo più Imola, Carpi e Faenza) se queste sono il punto di partenza o arrivo del proprio carnet.

La concertazione convince anche Manca. «Dà forza al significato autentico dell’essere parte di un sistema che non è un limite, ma un’opportunità, perché ci permette di accedere alle risorse stanziate dai vari livelli di governo». Delrio conosce il tema: «Riuscire a far lavorare insieme Bologna e Imola era quasi più difficile che far andare d’accordo il centrosinistra. Ma sui lavori pubblici questa città ha superato i livelli pre-crisi. Gli investimenti creano ricchezza e migliorano l’efficienza del Paese».