Imola, commissario o poteri al vicesindaco dopo le dimissioni di Manca

Il sindaco ha annunciato le sue dimissioni per candidarsi in Parlamento. Ecco gli scenari

Daniele manca lascerà oggi l’incarico di sindaco

Daniele manca lascerà oggi l’incarico di sindaco

Imola, 4 gennaio 2018 - Il percorso è tracciato: le dimissioni del sindaco Daniele Manca, che verranno formalizzate nelle prossime ore, apriranno le porte del Comune al commissariamento fino alle elezioni di maggio/giugno. Questo prevede la normativa e questo sarà: un remake di quanto già accaduto nel 2008, quando la fascia tricolore la indossava Massimo Marchignoli ma la fine naturale del mandato era – rispetto a oggi – decisamente più lontana.

Ma sul piano tecnico, e salvo improbabili dietrofront dell’ultima ora anche su quello puramente teorico, dalla Prefettura di Bologna ricordano come esista anche un’altra possibilità: che il sindaco, anziché dimettersi, aspetti di accettare formalmente la candidatura a deputato. A quel punto, sempre ammesso che Manca voglia attendere l’investitura ufficiale del partito (che dovrà comunque arrivare entro fine mese) anziché fare un passo in avanti nella corsa al Parlamento, per il primo cittadino scatterebbe infatti la cosiddetta «decadenza» dall’incarico di sindaco. E, come previsto dal Testo unico degli enti locali, non ci sarebbe la nomina di alcun commissario: i poteri finirebbero infatti nelle mani dell’attuale vicesindaco, Roberto Visani. Ma, come detto all’inizio, parliamo di un’ipotesi decisamente remota.

Cosa succede alla Giunta e al Consiglio comunale? In caso di dimissioni del sindaco, quest’ultime diventano efficaci e irrevocabili trascorsi 20 giorni dalla loro presentazione. Passato tale periodo, Manca cessa dalla carica e con decreto del presidente della Repubblica, adottato su proposta del ministro dell’Interno, si procede allo scioglimento del Consiglio comunale, alla contestuale nomina di un commissario e, conseguentemente, al rompete le righe sia per l’Aula che per la Giunta (Tuel, artt. 53, comma 3, e 141, commi 1 e 3). In caso di decadenza di Manca, invece, anche se rispettivamente decaduti e sciolti, Giunta e Consiglio rimangono in carica sino alle successive elezioni amministrative.

Dal punto di vista della chiamata alle urne, come ormai chiaro a tutti, nulla cambia: la finestra buona per il voto delle comunali resta quella compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Data probabile domenica 27 maggio, con eventuale ballottaggio il 10 giugno.