Imola, Marchignoli con Mdp: "Il Pd ha deluso la sinistra"

All’ex sindaco la tessera numero 1 dei bersaniani. «Ma niente rivincite»

L’ex sindaco Marchignoli assieme a Bersani. Correva l’anno 2012

L’ex sindaco Marchignoli assieme a Bersani. Correva l’anno 2012

Imola (Bologna), 16 dicembre 2017 - L’altra sera, al primo appuntamento pubblico organizzato da Art.1-Mdp nel circondario, ha ricevuto un’accoglienza calorosa. E nel corso della serata di Bubano, nella quale il protagonista è stato l’ex presidente della Regione, Vasco Errani, gli è stata consegnata la tessera numero uno del movimento nato a inizio anno dopo lo strappo con il Pd. «Nessuna rivincita, non sono a caccia di posti», frena l’ex sindaco ed ex deputato Massimo Marchignoli, uno di quei delusi dal Pd («Nazionale, ma anche locale») che ha trovato una nuova casa con i bersaniani. «Per ora non ho partecipato a una sola riunione, ma lo farò presto», avverte. E ribadisce, a scanso di equivoci, di non avere quelle velleità che in effetti sembrano incendiare la situazione a Roma più che a Imola: «Sono spinto unicamente dalla passione. Il mio orizzonte è sempre stato e sarà sempre il centrosinistra».

Marchignoli, cosa c’è in Art.1-Mdp che non trova più nel Pd?

«In questi anni il Pd, nel quale ho creduto molto, ha rinunciato al proprio ruolo abbandonando il profilo politico-culturale di centrosinistra che aveva».

Quindi lei è tra quelli che vedono un partito troppo spostato, diciamo così, al centro?

«Si può dire anche questo. Ma a me, più che le formule, interessano le cose fatte e quelle non fatte. E se guardo alle politiche su scuola, Jobs Act e fisco vedo appunto un partito che è andato da un’altra parte».

Non trova però che da queste parti sia molto più facile per Mdp costruire un’alleanza piuttosto che andare allo strappo definitivo con il Pd?

«Mdp deve confrontarsi con tutte le forze di centrosinistra. Imola ha davanti una nuova fase politica e programmatica, e la disponibilità del Pd ad aprire un dialogo è importante».

Secondo il coordinatore territoriale di Mdp, Antonio Borghi, questa città non è mai stata così contendibile. E’ d’accordo?

«Non c’è dubbio che rispetto a 20 anni fa, quando l’esito delle elezioni era praticamente scontato, ora sia tutto diverso. Oggi si vota sempre meno per appartenenza e sempre più per le cose fatte, la credibilità che hai e quello che proponi».

Il Pd sta cercando di trovare la quadra in vista delle primarie di centrosinistra. I nomi ufficialmente in corsa sono già tre: Davide Tronconi, Fabrizio Castellari e Anna Pariani. Come vede la situazione?

«Credo che tocchi a loro esprimere un candidato o una candidata sindaco. Non penso che a Mdp, ma parlo a titolo personale, possa interessare proporne uno suo. Quanto ai nomi del Pd già in campo, non tocca a me dare preferenze. Io dico solo che l’altra sera per Errani c’erano tanti delusi che non hanno votato alle ultime primarie del Pd e cercano un vero punto di riferimento a sinistra».