Imola, sforbiciata della Giunta sulle società partecipate

Il vicesindaco Cavina: "Comunica non funziona ed è inutile". In vista anche una stretta su Area Blu

Il vicesindaco Patrik Cavina

Il vicesindaco Patrik Cavina

Imola, 15 dicembre 2018 – Le forbici della Giunta si allungano sulle società pubbliche imolesi. Nel nuovo piano di razionalizzazione periodica delle partecipate, passato ieri sera in commissione e pronto ora a essere approvato dal Consiglio comunale, ci sono infatti un paio di misure che testimoniano altrettante scelte della nuova amministrazione in un campo particolarmente delicato. Campo nel quale, negli anni scorsi, aveva fatto il proprio ingresso anche la Corte dei conti, che aveva invitato la vecchia Giunta a misure di riduzione della spesa pubblica più stringenti rispetto a quelle fin lì adottate.

La prima sforbiciata riguarda Area Blu. Per la società in house che a Imola gestisce la mobilità, il verde pubblico e l’intero patrimonio immobiliare del Comune, l’amministrazione guidata dalla sindaca Manuela Sangiorgi parla di «contenimento dei costi di funzionamento». La delibera passata ieri in commissione non dice altro, ma al netto di eventuali provvedimenti futuri è ampiamente probabile che il riferimento sia all’intervento sui disciplinari di gara, e in particolare alle spese di progettazione delle opere pubbliche, già in parte realizzato dall’assessore Massimiliano Minorchio. Sempre in relazione ad Area Blu, «si prevede inoltre l’incremento della propria partecipazione societaria – ricorda il documento al vaglio del prossimo Consiglio comunale –, da realizzare mediante l’acquisto della partecipazione in vendita della Provincia di Forlì-Cesena per aumentare l’influenza del Comune di Imola sulla governance della società strategica per l’amministrazione».

Anche in questo caso, c’è un non passaggio non esplicitato. E cioè che, sempre fatte salve le eventuali acquisizioni di azioni in futuro, la Giunta ha già deciso di portarsi a casa un ulteriore 2% della Spa.

Ed eccoci al capitolo Comunica, nata nel 2015 da un’idea dell’ex spin doctor di Matteo Renzi, Guelfo Guelfi, e della quale nel recente passato la magistratura contabile aveva contestato i costi, «soprattutto in riferimento ad un oggetto sociale – avevano mandato a dire a inizio anno dalla Corte dei Conti – che va ben oltre la comunicazione istituzionale pubblica».

In questo caso, il Consiglio comunale voterà per la liquidazione della partecipazione indiretta detenuta tramite Con.Ami e Area Blu. «Comunica a nostro avviso non funziona – commenta il vicesindaco Patrik Cavina, assessore con delega alle Società partecipate, lanciando di fatto la palla nel campo del Consorzio dei 23 Comuni –. E non è di alcuna utilità. Per questo motivo, come annunciato in campagna elettorale, la nostra intenzione è quella di chiuderla».