Pd Imola, via alle assemblee nei circoli

Inizia il congresso. De Brasi: «Cambiamento vero solo con Zingaretti»

APPASSIONATO Raffaello De Brasi, ex sindaco di Imola ed ex parlamentare

APPASSIONATO Raffaello De Brasi, ex sindaco di Imola ed ex parlamentare

Imola, 12 gennaio 2019 - Parte ufficialmente oggi, anche a livello locale, il percorso che porterà all’elezione del nuovo segretario nazionale del Pd. La prima parte del congresso Dem si snoda infatti attraverso 33 assemblee territoriali dedicate alla discussione e alla votazione delle mozioni congressuali da parte dei soli iscritti. E che si concluderà il 23 gennaio. A quel punto, sarà tempo di pensare alle primarie del 3 marzo, alle quali partecipano invece tutti gli elettori che si dichiarano del Pd.

Tre gli appuntamenti in programma a Imola nel pomeriggio, nei circoli Cappuccini, Centro storico e Marconi. Otto i candidati, quattro dei quali corrono in coppia: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina assieme a Matteo Richetti, Francesco Boccia, Dario Corallo, Maria Saladino e il ticket Anna Ascani-Roberto Giachetti.

Tre le mozioni rappresentate ‘fisicamente’ sul territorio imolese, dove il passo indietro di Marco Minniti ha sparigliato le carte. Quella Martina-Richetti è sostenuta, tra gli altri, dai due ex consiglieri comunali Dem Selena Mascia e Roberto Grementieri. Giachetti-Ascani sono invece idealmente nelle mani di Pierpaolo Mega e Nino Gualandi, mentre cresce il fronte dei supporter di Zingaretti. Il governatore del Lazio ha infatti convinto sin da subito l’ex sindaco Raffaello De Brasi, al quale si sono aggiunti gli ex consiglieri comunali Marcello Tarozzi e Pietro Taraborrelli, due attuali esponenti Dem nell’Aula di piazza Matteotti come Giacomo Gambi e Roberto Visani, ma anche colonne della precedente amministrazione comunale quali Bruna Gualandi e Amedea Morsiani, oltre all’ex presidente di Area Blu, Vanni Bertozzi.

«Servono un ricambio nel gruppo dirigente del partito, un nuovo progetto politico e un nuovo leader», è la sintesi di De Brasi, che fissa in 5mila una soglia di partecipazione ritenuta accettabile alle primarie del 3 marzo. «Non sarà un congresso contro Renzi, ma nel quale verrà sancita la fine del renzismo inteso come progetto politico da lui incarnato», avverte l’ex sindaco e parlamentare, particolarmente deluso da colui che è stato a lungo leader del Pd. «E in tanti sono nella mia stessa condizione dopo lo choc del 4 marzo – rimarca De Brasi –. Ma mentre con Martina non si vede un cambiamento radicale, questo può esserci con Zingaretti. Dicono sia un leader vecchio, in realtà è l’unico che in questa fase ha battuto M5s e Lega. E anche identificarlo con la sinistra radicale è sbagliato. Lui è da sempre un riformista che mette al centro lavoro, uguaglianza, solidarietà e ambiente. E che sta costruendo un ottimo rapporto con il mondo cattolico».

Chiunque sarà il nuovo leader del Pd, dovrà comunque guidare un partito all’opposizione. «Ora il nostro compito deve essere quello di acuire le differenze tra Lega e M5s – è il pensiero di De Brasi –. Buona parte dei 10mila voti che il Pd ha perso a Imola negli ultimi dieci anni sono andati proprio al M5s. E noi dobbiamo parlare con quell’elettorato già deluso dai pentastellati, rimettendo al centro i giovani e le donne».