Imola, Pd: la candidatura è ancora in standby

La coalizione prende tempo: altre 24 ore prima di ufficializzare la Cappello

L’avvocatessa Carmela Cappello, su cui sta convergendo il centrosinistra

L’avvocatessa Carmela Cappello, su cui sta convergendo il centrosinistra

Imola, 11 aprile 2018–Altre 24 ore di decantazione, prima di ufficializzare la candidatura di Carmela Cappello e presentare la coalizione che correrà alle amministrative del 10 giugno. E’ questa la strada che seguirà il centrosinistra di qui alla tarda mattinata di domani. Dopo il summit ad alta tensione di ieri, quando più di qualcuno all’interno del Pd ha avanzato le proprie riserve sul nome indicato per la corsa a sindaco, i vertici del Partitone hanno infatti preferito alzare il piede dall’acceleratore. Nessuna forzatura: anche se al momento i giochi sembrano fatti, meglio prendersi un giorno di pausa per alleggerire gli animi.

«E’ già iniziato un proficuo lavoro per mettere in campo un credibile progetto di governo – recita la stringata nota diffusa ieri da viale Zappi –; un lavoro che proseguirà nelle prossime ore e che terminerà nella mattinata di giovedì 12 aprile anche attraverso l’identificazione della candidatura che sappia rappresentare il progetto». L’obiettivo primario è quello di preservare l’unità di una coalizione che, oltre al Pd, sarà composta da Art.1-Mdp, ImolaFuturo, Imola Più e una quinta lista formata dai socialisti e dal gruppo che fa riferimento a Francesco Chiaiese. Si vogliono insomma evitare strappi che, pur nell’estrema difficoltà del momento, paiono al momento comunque difficili da ipotizzare.

Con Renata Rossi Solferini che ieri si è chiamata ufficialmente fuori dalla contesa («Nessuno mi ha chiesto se avrei gradito fare il sindaco. E comunque non avrei mai accettato»), e l’ipotesi Gianna Machirelli decisamente più sfumata, il nome resta quello della civica Cappello. Anche i tre politici che si erano detti disponibili a correre per la fascia tricolore (Davide Tronconi, Fabrizio Castellari e Marco Panieri) paiono destinati tutti a fare un passo indietro. E neanche troppo rumoroso.

Chi fa rumore è invece l’ormai ex alleato Giorgio Laghi, passato a sostenere il Pd a metà dello scorso mandato, ma di nuovo ai ferri corti con il Partitone. «Daniele Manca si candida per interposta persona al terzo mandato», è il velenoso commento con il quale Laghi ha salutato su Facebook il nome della Cappello, che in effetti l’ex sindaco avrebbe voluto in Giunta già nel 2013, ma della quale oggi Laghi ricorda soprattutto le «49 preferenze ottenute nel 2004, quando la consigliera Acer era in lista con la Margherita.

«Se Cappello sarà la candidata sindaco, diremo che è la continuità nella gestione del potere piddino – è invece l’affondo firmato dal leghista Simone Carapia –. Non ha prodotto grandi risultati nella gestione delle case popolari del territorio, anzi le criticità sono ben evidenti: alloggi fatiscenti, bisognosi d’interventi e per lo più abitati da extracomunitari». Gongola, delle difficoltà del Pd, il M5s: «Noi – affermano i grillini postando online una foto di gruppo – le nostre decisioni interne le abbiamo sempre prese con il sorriso, mettendo davanti a tutto la totale comunione di intenti per il bene di Imola».