Pd intenzionato a lasciare viale Zappi: in vendita la sede storica del partito

Raccagna: «Non vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi difficoltà politiche ed economiche come quelle che ho trovato io» Il documento d’intenti firmato anche dallo storico ‘nemico’ Fondazione Politica per Imola

La sede di viale Zappi. Prossimamente il Pd potrebbe traslocare in periferia, in via Grandi

La sede di viale Zappi. Prossimamente il Pd potrebbe traslocare in periferia, in via Grandi

IMOLA, 1 luglio 2017 - «Vendesi». Sulla porta di ingresso di viale Zappi, storica sede del Partitone, presto potrebbe esserci scritto questo. Il segretario territoriale Marco Raccagna, ieri sera in direzione, ha presentato un documento con una proposta di quelle pesanti: cedere l’immobile di proprietà del Pd e trasferirsi in periferia. Il motivo? Esattamente lo stesso che nel 2016 portò al clamoroso ridimensionamento della Festa Lungofiume: per proseguire nel processo di riduzione dei debiti intrapreso ormai da tempo, vanno tagliati i costi. Obiettivo: risanare le casse del partito prima che sia troppo tardi; mordere, prima di essere morsi. Ma anche dare un segnale politico forte, di taglio netto con le pratiche del passato. E in questo senso, c’è davvero poco spazio per la nostalgia. «Questa segreteria non intende lasciare a chi verrà dopo le difficoltà politiche ed economiche che abbiamo trovato all’inizio del 2014 – manda a dire Raccagna –. Non è un caso che i contenuti del documento firmato da me e Gherardi (Gilberto, presidente della Fondazione Politica per Imola proprietaria di quasi tutti gli immobili del Pd, ndr) siano apprezzati soprattutto dai giovani. Per la prima volta si mettono nero su bianco un’eredità e una soluzione». E il fatto che il segretario del Pd e il presidente della Fondazione politica firmino insieme un «documento di intenti aperto» è già di per sé, secondo Raccagna, «una novità importante. Quando sono diventato segretario – ricostruisce il numero uno di viale Zappi – avevo il tavolo pieno di carte bollate dei legali della Fondazione. Ora possiamo dire che c’è di nuovo un riconoscimento reciproco: ruoli ben divisi e diversi, obiettivi spesso comuni». Documento aperto, si diceva. Sì perché «nessuno ci obbliga a fare nulla», assicura Raccagna, che sa comunque di giocarsi molto con i suoi su un tema tanto delicato. Il piano è «realizzabile in toto, in parte o in nulla – scandisce non a caso il segretario –. Credo però fosse mio dovere indicare una possibile via. Ora insieme decideremo». Nella visione del Pd e della Fondazione Politica per Imola, lo spostamento da viale Zappi «sarebbe un investimento politico e comunicativo». Insomma, non solo un far fronte in qualche modo alla crisi. «La vogliamo giocare in attacco e non certo in ritirata – rivendica Raccagna –. Al posto dei vecchi uffici, un luogo nuovo, la possibilità di fare un ‘centro feste’ che cerchiamo da 40 anni e un ufficio in centro storico, da usare durante le campagne elettorali e durante l’anno». In pratica, al di là dell’operazione immobiliare (monetizzare dalla vendita di uno stabile di proprietà per spostarsi altrove in affitto magari in uno dei locali della Fondazione Politica per Imola), «dobbiamo recuperare anche sobrietà ed efficacia», assicura il segretario. E conclude: «Mi interessa poco dove è la sede della Federazione. Mi interessa molto di più riuscire a produrre iniziative, manifesti, occasioni di incontro. Per fare questo occorrono idee ma anche risorse economiche e, soprattutto, una nuova e diversa visibilità. La politica può ancora essere una cosa bellissima. La sfida è tornare a coinvolgere le persone e a entusiasmarle di nuovo».