Rue Comune Imola, nuove regole. Costruttori in trincea

La variante al regolamento edilizio che verrà presentata in Consiglio comunale impensierisce le imprese: “Una scure che cala sul settore“

Gianfranco Montanari, presidente dell’associazione costruttori

Gianfranco Montanari, presidente dell’associazione costruttori

Imola, 15 giugno 2019 - Imprenditori e costruttori sul piede di guerra contro la variante al Regolamento urbanistico edilizio che la Giunta porterà martedì 18 in Consiglio comunale. Un provvedimento ritenuto «fortemente penalizzante» per le piccole e medie realtà edili, oltre che per i proprietari di case e lotti edificabili. Il Comune è pronto infatti a modificare il regolamento per le superfici accessorie degli immobili residenziali. Sottotetti, garage e cantine che «per la legge non hanno i requisiti di abitabilità – ricordano dal Tavolo di coordinamento delle associazioni imprenditoriali del circondario –, ma potrebbero servire per altri utilizzi di tipo pertinenziale all’abitazione principale».

La variante prevede, per le prossime costruzioni, un «divieto esplicito all’installazione di impianti» come citofoni, termosifoni, split di ventilazione e illuminazione in queste pertinenze, «rendendole di fatto inservibili e prive di valore», protestano gli imprenditori, denunciando che il provvedimento stabilirebbe «dimensioni molto ridotte per le aperture verso l’esterno, rendendo questi ambienti privi di illuminazione naturale».

Il pensiero del presidente dell’associazione, Gianfranco Montanari, è chiaro: «Il nostro è un territorio sano, dove le regole si rispettano. Questa decisione si abbatterebbe come una scure sulle piccole imprese di costruzioni. Se la ratio è impedire gli abusi, si intensifichino i controlli. Non si percorra questa strada di restrizioni irragionevoli che riducono il valore commerciale dei terreni».

Ma a protestare è pure l’Ance Bologna. Nella variante al Rue si prevede infatti anche di rimandare alle previsioni del Piano operativo comunale la possibilità di realizzare, nelle zone di completamento produttivo, le medio-piccole strutture di vendita alimentari (fino a 1.500 mq di superficie). Una limitazione che riguarda, di fatto, «tutta la zona periferica e produttiva di Imola dalla ferrovia all’autostrada», osserva il presidente Giancarlo Raggi. E incalza: «Si sottopone a uno strumento urbanistico la realizzazione di interventi di natura commerciale che potrebbero essere realizzati con intervento edilizio diretto». Ma considerato che il Poc è appena stato licenziato dal Consiglio comunale, e che per approvare una variante allo stesso «sono necessari non meno di 12 mesi, appare chiaro – secondo Raggi – che la volontà della Giunta sia impedire la realizzazione di nuove medio-piccole strutture alimentari nelle aree periferiche e produttive del comune». Per questo motivo, «la variante è, a nostro parere, di dubbia illegittimità per un uso improprio dello strumento urbanistico – conclude il presidente Raggi – e rischia di aprire un contenzioso fra operatori della medio-piccola distribuzione e l’Amministrazione».