Sindaco Imola, Sangiorgi vicina all’addio dopo il caos M5s in consiglio

Sei consiglieri ‘lasciano’: la maggioranza non c’è più. Il giallo del post d'addio su Facebook

Aria di crisi per la sindaca Sangiorgi

Aria di crisi per la sindaca Sangiorgi

Imola, 18 settembre 2019 - Il rapporto tra la sindaca Manuela Sangiorgi e la maggioranza, ormai da tempo in crisi, è arrivato al punto di non ritorno. E adesso la poltrona della prima cittadina, così come quella dei suoi assessori, scricchiola paurosamente. Sei consiglieri comunali del M5s, ieri sera in apertura di una seduta del consiglio comunale nella quale sono volati insulti e accuse pesanti, si sono dimessi dalle commissioni; anche quelle in cui ricoprivano i ruoli di presidenti. Hanno inoltre rimesso tutti gli incarichi loro assegnati e lasciato il posto al Circondario.

Ma al di là dei tecnicismi, quella che arriva da Fabrizio Favilli, Massimo Vasselli, Ermete Guerrini, Valeria Basile, Lorenza D’Amato e Annalisa Roda è di fatto una sfiducia politica. E, a pochi giorni dall’addio di Fabiano Cavina (passato dal M5s alla Lega), rischia seriamente di diventare una concreta richiesta di passo indietro indirizzata alla sindaca Sangiorgi. Sempre che la diretta interessata, stufa delle tensioni di questi mesi, non decida lei stessa di dimettersi.

A tale proposito, c’è spazio anche per un giallo tutt’altro che banale. Sul profilo Facebook privato della prima cittadina, quello gestito direttamente da lei senza l’ausilio del suo staff, a un certo punto sarebbe comparso un post eloquente: "A causa di sei consiglieri irresponsabili, Imola non avrà più una sindaca e una Giunta che amano profondamente gli imolesi". Parole subito rimosse, ma che in tanti hanno visto e immortalato dagli schermi di pc e smartphone.

«Non possiamo più essere considerati corresponsabili delle politiche incoerenti di questa giunta – sbotta Favilli dopo aver letto in Aula un documento nel quale si boccia praticamente in toto l’operato dell’amministrazione Sangiorgi in questi 14 mesi –. Ci impegniamo d’ora in avanti a votare le delibere e le mozioni in linea col programma, ma soprattutto a presentare istanze per verificare costantemente lo stato dei nostri punti politici. Valuteremo ogni altro provvedimento che esula dal programma sulla base dell’aderenza ai principi fondanti del M5s, e avvisiamo fin da ora che l’approvazione del bilancio preventivo dell’anno 2020, per quanto ci riguarda, sarà subordinata al fatto che gli impegni di spesa siano vincolati alle promesse della campagna elettorale».

A quel punto, è tutti contri tutti. «Vergogna», urla Andrea Cerulli (M5s) rivolto ai sei ‘ribelli’, mentre il suo collega Stefano Buscaroli li accusa di aver «operato da carbonari». Ma in Aula ci sono anche le opposizioni. In casa Lega, il capogruppo Simone Carapia invita Favilli e gli altri a presentare una mozione di sfiducia nei confronti della sindaca e a «non nascondersi dietro un dito», mentre l’altro esponente del Carroccio, Daniele Marchetti, parla di «fine della favola del M5s».

Esprime invece «preoccupazione», in casa Pd, Roberto Visani, secondo il quale ci si trova davanti a uno «spettacolo indecoroso». Netto anche il giudizio di un altro Dem, Fabrizio Castellari: «La maggioranza a perimetro variabile non esiste. Questa è una crisi politica».

AGGIORNAMENTO Sangiorgi: "Non mi dimetto"