Concerti 2022 Imola, Penazzi: "Evitare altri rinvii"

L’assessore all’Autodromo esclude ulteriori rinvii a quattro mesi dallo show di Vasco. "Pronti a dividere il paddock in più settori"

L’assessore all’Autodromo, Elena Penazzi

L’assessore all’Autodromo, Elena Penazzi

Imola, 27 gennaio 2022 - La sveglia la fa suonare Vasco: "Noi stiamo lavorando perché crediamo che ci facciano fare i concerti in primavera – scrive il Komandante sui social, postando un video che lo vede di nuovo protagonista in sala prove –. Aspettiamo di conoscere le regole chiare per i concerti negli spazi aperti e negli stadi". Se Vasco chiama, Imola (per quanto di sua competenza) risponde. E in attesa di novità sul futuro, sposa l’ottimismo del rocker, pronto a salire sul palco dell’Autodromo il 28 maggio, dopo il ritorno della Formula 1 (24 aprile) e prima degli show dei Pearl Jam (25 giugno) e di Cesare Cremonini (2 luglio), questi ultimi due già saltati nel 2020 e nel 2021 (al pari dello show di Vasco) a causa della pandemia. "I concerti stavolta si devono fare a tutti costi", taglia corto Elena Penazzi, assessore con delega al circuito e ai grandi eventi. Assessore Penazzi, al concerto di Vasco a Imola, rinviato già due volte per Covid, mancano ormai quattro mesi. Quanto è difficile, in un momento del genere, poter pensare a decine di migliaia di spettatori nel paddock dell’Autodromo? "È complicato e serve un grande sforzo di immaginazione, ma bisogna riuscirci. È necessario farlo, con l’ottimismo che ci contraddistingue. Ci sono tante persone che, se non si terranno gli eventi in programma non solo a Imola ma in tutto il mondo, resteranno senza lavoro. E crollerà un intero sistema. Da mesi ragioniamo con gli organizzatori, dicendo loro che i concerti della prossima estate si devono fare a tutti costi. E il nostro obiettivo è quello, esattamente come quello di Vasco. A proposito di grandi artisti, prendo per buona la scelta dei Maneskin di rimandare gli eventi al chiuso nei palazzetti, ma di confermare assolutamente gli show all’aperto come quelli al Circo Massimo di Roma o all’Arena di Verona. Ecco, questa per me è un’ottima notizia e rappresenta una base di ragionamento sui concerti della tarda primavera". L’Autodromo nel 2022 di concerti ne aspetta tre: oltre a quello di Vasco, anche Pearl Jam (25 giugno) e Cesare Cremonini (2 luglio). Dopo due anni di rinvii, sarà la volta buona? "Quello dei Pearl Jam è l’unico sul quale non possiamo ‘fare niente’, nel senso che in quel caso, trattandosi di un tour mondiale, bisogna ragionare a livello globale. E non sappiamo come saranno messi gli altri Paesi nei prossimi mesi. Vasco e Cremonini restano invece un punto fisso". Bisogna però organizzarsi dal punto di vista operativo. "Su quello siamo avvantaggiati rispetto a tanti altri posti perché l’Autodromo è da tempo abituato ai grandi eventi. Siamo pronti a qualsiasi tipo di sbarramento, controllo o bolla che chi verrà chiesto di rispettare. Se a maggio ci sarà ancora il Green pass, semplice o rafforzato che sia, verrà controllato anche quello. Siamo super organizzati e non abbiamo paura di niente". È ipotizzabile un frazionamento nel paddock, per evitare che tante persone si accalchino in un unico spazio? "Quella è una proposta sul tavolo. E credo che sarebbe ragionevole una rivisitazione di quanto realizzato a Modena Park (mega-concerto di Vasco nel 2019, ndr), con una suddivisione dell’area in più settori e un’organizzazione degli spazi coerenti con la situazione. Lasciamo fare le cose a chi, per quanto prima della pandemia, ha saputo evitare che ci fosse una ressa pur mettendo in piedi un evento con 230mila persone". Il ritorno della Formula 1 sarà, in questo senso, un battesimo di fuoco per l’Autodromo… "Sì, arrivare al concerto di Vasco vorrebbe dire aver già ospitato il Gran premio il 22-24 aprile e, prima ancora, il debutto di Valentino Rossi nel GT World Challenge Europe dall’1 al 3 aprile. Davvero un bel banco di prova doppio".