Imola, Molinari ricorda Ella Fitzgerald: "È la mia cometa"

Concerto-omaggio alla cantante oggi all’Ebe Stignani

Stasera lo spettacolo in ricordo della cantante (Foto Magi)

Stasera lo spettacolo in ricordo della cantante (Foto Magi)

Imola, 27 dicembre 2017 - Quante Ella Fitzgerald esistono? Nelle sue interviste Simona Molinari, chanteuse che s’ispira alla dea dei fraseggi in chiave ritmica che stregò l’orchestra di Dizzy Gillespie e duettò con Louis Armstrong, rovista nei ricordi di un’adolescenza spalmata tra i vinili della First Lady of Song, colmi dello swing di Ellington e Jobim, Gershwin e Cole Porter. Un vintage a cui nessun jazzofilo potrebbe rinunciare, distillato nell’album “Loving Ella” che presenta oggi in sestetto alle 17.30 al Teatro Stignani per il centenario della nascita dell’artista di Newport News. Perché, Simona, al di là della ricorrenza, tra le grandi cantanti nere ha scelto proprio Fitzgerald? "Perché è l’artista che ha più influenzato il mio percorso formativo. Esaltato in questo tour dall’interplay con musicisti straordinari e un ospite speciale come Mauro Ottolini al trombone".   Un eclettico che continua a sbalordire per la loquela ai limiti delle possibilità strumentali nelle opere dedicate alla musica anni Venti e Trenta... "Mauro conferisce spessore al tutto anche per l’incredibile ironia che esprime quando indossa i panni di Louis Armstrong in divertentissimi sketch, accompagnandosi con le conchiglie. Per il delirio di chi ascolta". L’ascolto di “Loving Ella” ci comunica la poetica di una cantante che ha saputo, dovuto e voluto unire pirandellianamente arte e vita in un legame inscindibile... "L’intento del progetto è senz’altro quello: amori, passioni e malattia, giorni di gioia alternati ad altri mesti di desolazione. Oltre a un paio di medley e alcuni suoi capolavori la scaletta contiene diversi miei brani, come Egocentrica e La felicità". Il più bel regalo della “regina del gorgheggio jazz”? "La capacità di sognare di fare la cantante". Anticipazioni sul sesto disco in arrivo nel 2018?  "Forse usciremo con un singolo che ho già scritto verso marzo e poi decideremo per l’album, tra l’elettronico e il jazz, in fase di registrazione. Ci sarà anche un’orchestra. Le mie radici classiche, jazz e pop saranno facilmente riconoscibili". La sua carriera splende di Wind Music Award e Premi Lunetia, come vive i ricordi sanremesi? "Come segmenti essenziali del mio percorso. Ero davvero incosciente la prima volta nel 2009 con "Egocentrica" e mi sono divertita moltissimo in duo nel 2013 con Peter Cincotti. Non si sa mai, potrei rifarlo". Napoletana dalla culla, ma aquilana di adozione, si sente emotivamente più partenopea o più sannita? "Subvesuviana per le tradizioni di famiglia, ma sono cresciuta e mi sono formata all’Aquila, che considero la mia casa. Il modo di affrontare la vita, la tenacia e la durezza sono quelle dell’Abruzzo". Quale dei suoi cinque album si porterebbe sulla luna? "Credo il terzo, “Tua”, perché condensa il momento in cui ho trovato la mia cifra artistica".