Imola Rugby, festa per i 40 anni. "Ci uniscono i grandi valori"

Cena di gala in autodromo con i grandi dello sport

Imola Rugby, la squadra del 1986

Imola Rugby, la squadra del 1986

Imola (Bologna), 30 novembre 2018 - Quarant'anni è un’età in cui di solito si stila il primo bilancio di una vita e l’Imola Rugby lo fa organizzando un evento veramente memorabile. La giornata clou sarà domani, alle 19, nella sala Briefing dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari con la conferenza «Lo spirito del rugby a sostegno della comunità cittadina» che avrà fra gli ospiti Alfredo Gavazzi, presidente della Federazione Italiana Rugby e Paolo Ricci Bitti, da 30 anni inviato del Messaggero per il rugby e giocatore-fondatore dell’Imola Rugby 1978.

A seguire spazio alla cena di gala nella sala stampa polivalente del circuito. Saranno presenti atleti anche di altri sport: da Fabio Scozzoli, campione del mondo di nuoto con la fidanzata Martina Carraro, anche lei azzurra del nuoto, ad Andrea Bartolini, campione del mondo di motocross. Tra i campionissimi non poteva manvcare Andrea Minguzzi, campione olimpionico di lotta greco-romana a Pechino nel 2008.

Gli inviti si trovano alla Birreria Gut, situata in via Togliatti, 27/h nella zona industriale a Imola. «Abbiamo scelto una location dal fascino avveniristico – spiega Massimo Villa presidente del sodalizio imolese – perché, con la solidità di 40 anni alle spalle, vogliamo guardare al futuro con rinnovato slancio. Saranno con noi tutti i giocatori che hanno indossato la nostra maglia, compresi i sudafricani Johann Styger e Giepie Neal che per molti anni hanno militato ad Imola».

Il ‘pres’ rossoblù continua: «Abbiamo scoperto che l’imolese Angelo Becca ha giocato negli anni ‘40 a Bologna e Milano ottenendo la convocazione in nazionale. L’usanza era quella di conferire il ‘cap’, il cappellino a ogni giocatore azzurro. Sabato le figlie Anna Maria e Maria e il cugino Pietro Mita riceveranno il copricapo».

«Sul piano personale – prosegue Villa – sono presidente da 18 anni mentre come giocatore ho iniziato nel ‘79 e ho smesso nel 2006 militando anche come capitano in serie B e facendo pure l’allenatore e l’arbitro. Significativo anche il fatto che con mio padre Tonino e mio figlio Elia ci sono state tre generazioni in campo. Il rugby mi ha trasmesso valori forti – conclude Villa – e se sono ancora qua è perché voglio restituire ai giovani ciò che ho ricevuto».

«Compie 40 anni una società nata dal nulla – spiega invece Ricci Bitti –. Nessuno di noi aveva giocato; venivamo però dallo scoutismo ed eravamo tutti amici. Per questo è stato facile fare gruppo».