Andrea Costa, Agostini vuole fare l’americano

Il neo acquisto del club biancorosso si racconta: "Ho anche un buon tiro da tre, affinato negli Stati Uniti. Sono molto felice di essere a Imola"

Migration

di Luca Monduzzi

"Tu vuò fà l’americano". Il ritornello della celebre canzone di Renato Carosone calza a pennello per il nuovo centro dell’Andrea Costa, Pietro Agostini, nato a Trieste ma con una sua ricca storia a stelle e strisce sulle spalle. Non per niente la sua formazione cestistica è americana, visto che dopo i primi tiri nelle giovanili triestine, a 15 anni vola a studiare (e giocare a basket) in America. "Dal 2015 sono stato in America quasi sei anni – racconta Agostini –, i primi tre di high school e due e mezzo al college. Come high school il primo anno ero a Boston alla Hyde, il secondo a New York al Bronx e il terzo in Arizona alla Hillcrest Prep, la stessa scuola da cui è uscito Deandre Ayton. Grazie al basket ho avuto una borsa di studio per il college ad Atlanta, alla Kennesaw State, dove sono rimasto due anni e mezzo finché tra Covid e problemi nel rinnovare il visto, nel 2020 ho fatto ritorno in Italia per giocare a Cividale. L’università però mi ha dato l’opportunità di finire gli studi e infatti a dicembre andrò in America una settimana per laurearmi in Business Management". Giovane (classe 1999) e già con qualche idea per il futuro ("ho anche avviato un mio personale business nella vendita di scarpe"), Agostini cerca di portare sul parquet il meglio di quello che ha appreso tra l’esperienza americana e il ritorno in Italia.

"Sono un giocatore energico, agile, so correre e mi piace aiutare la squadra con blocchi o rimbalzi. Ho un buon tiro, anche da tre, affinato in America dove ci si allenava con tanta costanza e dedizione, soprattutto nell’uno contro uno, mente in Italia si impara di più a giocare a basket, a leggere le situazioni, i dettagli. Negli anni sto cercando di mettere insieme tutto ciò che ho imparato. D’estate ho anche giocato con la nazionale 3x3, esperienza che mi ha insegnato a giocare di fisico, altra caratteristica che cercherò di dare alla squadra".

Squadra di cui conosce già diversi elementi come Corcelli o Ranuzzi, con cui ha giocato a Giardini Margherita nel torneo dei Playground.

"Ogni partita abbiamo fatto bene e già si vedeva la voglia di giocare assieme. E poi conosco già anche Restelli, per cui è un buon punto di partenza".

Due parole sul girone C in cui giocherà l’Andrea Costa: "Penso sia uno dei più difficili, se non il più difficile, con squadre con ottimi giocatori. Dimostreremo di che pasta siamo fatti cercando con il lavoro di arrivare a essere una vera squadra. Siamo giovani, ci vorrà un po’ per crescere, ma possiamo arrivare a competere con tutte le avversarie". Tra le quali quella Virtus con cui si tornerà a dare vita al derby imolese.

"Sì, mi hanno detto – chiude Agostini – e so che Imola è una città con il cuore molto forte per il basket e sono fiero di fare parte di questo evento".