Andrea Costa, ora è una polveriera

La squadra denuncia il mancato pagamento degli stipendi attraverso la Giba. E Fultz intanto si ritira

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di Luca Monduzzi

Clima tesissimo in casa Andrea Costa, alla vigilia delle ultime quattro gare. A partire dalla contestazione dei tifosi verso la squadra avvenuta mercoledì sera (che si aggiunge allo striscione esposto martedì al palasport) al termine dell’allenamento, fino alla diffusione ieri mattina del comunicato della Giba con cui la squadra rende noto il ritardo nei pagamenti.

Comunicato arrivato un paio di giorni dopo l’incontro con la dirigenza. A tutto questo si aggiunge la decisione di Robert Fultz di salutare e appendere gli scarpini al chiodo (lo ha comunicato mercoledì, non presentandosi all’allenamento); scelta influenzata dal clima dell’ultimo periodo.

Meglio (o peggio) di una telenovela, ad appena due giorni dalla sfida interna contro San Miniato. Come un anno fa (allora fu a febbraio, stavolta ad aprile), il gruppo squadra dell’Andrea Costa ha espresso attraverso il sindacato giocatori le proprie problematiche.

"Tutti i giocatori, l’allenatore e i fisioterapisti dell’Andrea Costa Imola, in seguito alle prolungate mancanze agli impegni contrattuali assunti da parte della società, hanno deciso di comunicare quanto segue – si legge nella nota –. Attualmente i componenti della squadra hanno percepito solo la quarta mensilità convenuta, taluni addirittura l’hanno ricevuta solo in parte… il ritardo nel pagamento degli emolumenti, ormai non più tollerabile. I giocatori, l’allenatore e i fisioterapisti, oltre a voler far conoscere il proprio punto di vista, esprimono la loro grande preoccupazione per una situazione spiacevole, esaltata anche dalla probabile ed imminente svolta del ruolo al vertice della società. A questo proposito si vuole chiedere pubblicamente all’attuale dirigenza e ai soci della società chi si prenderà carico di portare avanti gli impegni economici assunti per la stagione corrente… Si comprendono le difficoltà causate dal periodo di crisi generale, ma non possono essere i lavoratori del basket il capro espiatorio di queste, dal momento che i mancati pagamenti mettono in seria difficoltà la vita personale e familiare di essi. Anche alla luce delle ultime prestazioni deludenti, in riferimento alle quali il gruppo squadra si assume tutte le proprie responsabilità, le energie dovranno essere indirizzate al rettangolo di gioco e non più alle questioni economiche, diventate ormai protagoniste delle giornate".

Una presa di posizione mal digerita dal massimo dirigente biancorosso Gian Piero Domenicali.

"Sono stupito – dice Domenicali –. Stavamo per incontrarci proprio per sistemare la questione arretrati quando ho appreso del comunicato nel quale oltretutto si entra nel merito di chi ci sarà o meno al vertice del club: scelte che sono di esclusiva competenza della società. Alla luce di tutto questo dico che pagheremo, sì, ma dopo che la squadra avrà dimostrato di meritarlo. E lo ribadirò anche alla prossima assemblea dei soci, a cui proporrò di rivedere le prestazioni della squadra prima di procedere con i pagamenti: se lo meriteranno, allora saranno pagati, altrimenti procedano pure con i lodi".