"Andrea Costa, sto aspettando la chiamata"

Il vice allenatore Zappi: "Ho contratto anche per la prossima stagione e sono pronto a continuare qui"

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Ancora in attesa di una chiamata dalla società a conferma di quanto dica già il contratto in essere, il tecnico Mauro Zappi ha già nel mirino la prossima stagione sportiva pronto, se l’Andrea Costa vorrà, a calarsi nuovamente nei panni di vice allenatore anche al fianco del prossimo coach Federico Grandi.

"Io sono sotto contratto con Imola e la mia testa è qui – dice Mauro Zappi –. Non nascondo che ci sono state alcune chiacchierate con altre realtà, ma comunque l’Andrea Costa lo sa che in futuro ambisco a un’esperienza da capo allenatore, e perché no nella mia città. Ma ora come ora sarei pronto a ripartire per quello che sarebbe il mio settimo anno biancorosso, anche per un desiderio di rivalsa dopo l’ultima stagione in cui sento di aver lasciato qualcosa di irrisolto".

Un Mauro Zappi pronto a passare da vice di Paolo Moretti a vice di Grandi, più volte già indicato come il futuro timoniere biancorosso.

"Per quanto mi riguarda ringrazierò sempre Paolo Moretti per questa annata in cui mi ha dato spazio e mi ha fatto crescere. Se poi il prossimo coach di Imola sarà Grandi, ci sarà l’entusiasmo di condividere con lui le mie idee: ho stima di Federico che ha fatto molto bene, perché i campionati si vincono anche con una salvezza e lavorando per la società come ha saputo fare a Ozzano".

Una stagione incompiuta l’ultima, come l’ha definita Zappi, che poi entra più in dettaglio della sua disamina.

"È stata una stagione esaltante nella prima fase in cui abbiamo dimostrato di competere con tutti. Poi la luce si è spenta e anche se saremo dovuti andare in campo con un altro atteggiamento, non è stato possibile perché ci sentivamo come cadere nel vuoto e non c’era alcuna soluzione. Per fortuna abbiamo riacceso la luce nel finale".

Un black-out figlio di tante incognite: il Covid, gli infortuni ma soprattutto una questione societaria che ora appare più serena. "La questione societaria ha inciso più delle altre – chiude – perché quei quattro mesi di interregno di Marocchi sono stati un disastro, un rimandare continuo sulle questioni che ci ha tolto serenità, come succede a tutti i lavoratori. Una volta ritornato, Gian Piero Domenicali ci ha dato qualche rassicurazione in più".

Luca Monduzzi