GABRIELE TASSI
Sport

Basket, Andrea Costa e Virtus in affanno. E si ritorna a parlare di fusione

La società biancorossa in vendita, e il presidente della Neupharma cede le sue quote agli altri dirigenti. Il mondo della pallacanestro davanti a un’altra doppia sfida, si affacciano le prime cordate di imprenditori

Il derby Andrea Costa-Virtus. Alla fine di questa stagione entrambe le squadre non sono nel loro momento migliore

Il derby Andrea Costa-Virtus. Alla fine di questa stagione entrambe le squadre non sono nel loro momento migliore

Imola, 1 maggio 2025 – C’è che nella città del basket il tifoso deve sempre fare i conti con i colpi al cuore. Si perché se negli anni del derby ritrovato Andrea Costa-Virtus Imola la prima annuncia una vendita di fine stagione, l’altra impara un quattro e quattrotto dai social l’addio del presidente Davide Fiumi.

Già nel 2020 sotto bandiera biancorossa si era vista una storia lunga 25 anni in A2 ricominciare dalla serie B. I tempi duri del Covid, in cui c’era ancora Gianni Zappi che dichiarò, proprio al Carlino l’urgenza di “fare un piccolo passo indietro e tornare a lavorare sul settore giovanile, salvando il nome”.

E oggi la nuova cordata di imprenditori che si dice pronta ad acquistare la squadra perché il nome non si perda, “disposti anche a ricominciare dalla Serie C”, ascoltando i tifosi, e pensando a un taglio netto per ricominciare.

Sul fatto di risorgere dalle proprie ceneri, la Virtus Imola ne ha fatto mestiere. E’ ripartita dal basso nei primi anni Duemila, ed è rinata ritrovando anche lo storico derby cittadino per un incontro di coincidenze. Presidente e vice in uscita, con tanto di post su Facebook del direttore generale Gabriele Torregiani: “Aver lavorato insieme a te questi 2 anni è stato un piacere ed un onore...hai dato tantissimo con cuore e generosità senza chiedere nulla se non sempre il massimo impegno per il bene della Virtus...mi hai insegnato e fatto capire tante cose”, e “Carissimo vice Presidente, caro Alessandro, tu insieme al Pres sei stato fondamentale nel racconto di questi 2 anni di successi sportivi e societari, hai dato supporto non solo economico ma anche emotivo”, ecco i messaggi lasciati al presidente e al suo vice.

Torregiani che, al telefono col Carlino non si sbilancia sul futuro del suo ruolo: “Con Loreti (Stefano, ndr), c’è l’intenzione di vedersi più avanti per discutere di ciò che mi riguarda e se proseguire assieme. Posso dire che ho lavorato assieme alla società molto bene su un progetto, e l’uscita dei fratelli Fiumi potrebbe un po’ cambiare gli scenari. Mi auguro possano farsi avanti persone in grado di sostenere investimenti importanti, perché questi sono campionati molto impegnativi”.

Pronta quindi una piccola grande rivoluzione tra le fila della società che ora rimarrà nelle mani di Stefano Loreti e a Renzo Balbo. C’è da dire che da quanto si apprende i pagamenti degli stipendi nel caso della Virtus risulterebbero in pari.

Nel tempo si è ragionato a lungo su cosa fosse meglio per il basket all’imolese. Alla fine degli anni Novanta, quando l’Andrea Costa era in A1 e la Virtus in serie B la parola che faceva scattare tutti sull’attenti era ’fusione’.

Ovvero riunire le società sotto un’unica bandiera per formare una super squadra e gonfiare i muscoli al settore giovanile. Tutto troppo difficile, perché tra le paure di entrambe le società c’era sicuramente quella di insere inglobati dall’altra. Difficile poi unire e mettere d’accordo le schiere di tifosi.

Anche su questo aspetto Torregiani non si sbilancia: “Un’unica squadra a Imola – commenta –, potrebbe avere senso, come è anche giusto non farla, per via dei sensi di appartenenza delle tifoserie e delle persone. E’ qualcosa che può accadere – conclude – solo con un intervento forte da parte di una figura istituzionale, perché succeda deve esserci un intermediario che metta assieme le due società”.