Checchi: "L’Imolese sarà ancora casa mia"

Il capitano racconta la stagione tribolata e l’avventura dei playout: "È stato assurdo giocare dopo quattro mesi di stop, capitolo chiuso".

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di Andrea Voria

E così, quattro giorni dopo la conquista della permanenza di categoria, è il capitano rossoblù Lorenzo Checchi a tirare uno dei primi bilanci dell’annata dell’Imolese. La stagione, particolarmente tribolata per usare un eufemismo, è stata per il numero 5 dell’Imolese una delle più difficili della carriera, sia dal punto di vista dei risultati, sia per gli infortuni, lo scarso impiego con Atzori e l’espulsione inspiegabile rimediata nei playout, oltre naturalmente allo stop dovuto al Coronavirus. Checchi, ora l’Imolese ha messo la parola fine. Che stagione è stata?

"È stato un anno davvero particolare, sono successe tante cose. Sono molto felice e orgoglioso di avere fatto il capitano in questo gruppo, un gruppo fatto di giocatori e uomini importanti: trovarsi a giocare queste partite dopo quattro mesi assurdi è stato molto difficile, ma grazie a compagni di questo spessore è stato molto più semplice. Per come si era messa, quello che abbiamo raggiunto è stato un grande risultato".

Come avete vissuto l’improvviso cambio in panchina fra Atzori e Cevoli?

"Devo dire che mister Cevoli è davvero una persona da dieci: si è presentato alla grande, ci ha trasmesso una grande serenità per affrontare queste partite e ci ha dato una grossa mano. Abbiamo visto l’avvicendamento da fuori, da spettatori. Il mister ha avuto poco tempo e ci ha subito conquistati dal punto di vista umano, giocando secondo me un ruolo fondamentale ai fini del risultato. Ci tengo comunque a ringraziare i mister Coppitelli e Atzori e i loro staff, che sono comunque stati protagonisti di questa annata".

Torniamo al playout: cos’è successo nell’espulsione?

"Non mi era mai successa una cosa simile in tanti anni di calcio, ero anche lontano dall’avversario che è caduto, infatti in quell’azione ho colpito io la palla di testa almeno a due metri dal punto del contatto. È stato assurdo: voglio pensare che abbia sbagliato, perché anche ad alcuni giorni di distanza non mi capacito di quell’espulsione. Se anche poi avesse visto qualcosa, il rosso diretto, in quel contesto, era una decisione veramente eccessiva".

Quale sarà il futuro dell’Imolese?

"Finita questa stagione, alla quale volevamo davvero mettere un punto fermo, è giusto passare un momento in cui dobbiamo recuperare le energie, perché l’ultimo mese è stato davvero stressante. Bisognava dare dei verdetti e alla fine abbiamo dovuto giocare, ma con ancora undici giornate da disputare è stata una decisione assurda. Dispiace anche per le squadre che sono retrocesse, come l’Arzignano e le altre".

Checchi resta a Imola nella prossima stagione?

"Certamente, ho ancora un anno di contratto. Sono stato ben felice di essere rimasto a gennaio, mese in cui erano pervenute diverse offerte, che ho valutato. Restare a Imola per me è stato motivo di orgoglio e non vedo perché debba andare in un’altra società visto come mi trovo qui: spero possano restare anche diversi compagni e amici con cui ho condiviso lo spogliatoio quest’anno".