Coach Dirella costruisce il futuro tra Andrea Costa e International

"Grandi e Zappi sono ottimi insegnanti. Mi rendo utile in B e cerco di fare crescere i giovani in serie D"

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di Luca Monduzzi

E’ una stagione speciale per il giovane coach Carlo Dirella. Non solo per il debutto da allenatore alla guida dell’International, quanto per l’occasione di far parte dello staff tecnico dell’Andrea Costa, secondo assistente al fianco di Federico Grandi e del vice Mauro Zappi.

"Per me è un privilegio e un orgoglio – dice il classe 1995 – perché sono nella mia città, nella squadra per cui tifo fin da bambino, che ho seguito in curva e in panchina quando giocavo. E in panchina ci sono con lo staff".

Una bella scuola.

"Lavorare con Grandi e Zappi vuol dire ogni giorno essere una spugna e acquisire tutto. Sarà un anno difficile e impegnativo, ma è uno stimolo in più. La squadra è formata da bravi ragazzi e questo è fondamentale. Se poi ci sarà da rincorrere, noi siamo bravi a correre".

Diversi compiti la attendono.

"Per ora io e Mauro ci dividiamo il lavoro in palestra, alla mattina, sui fondamentali: ad esempio io ho seguito i lunghi e lui gli esterni, poi ruoteremo. Più avanti mi occuperò nello specifico dello scout sui giochi avversari e della fase offensiva: Mauro sa come si fa ed è una bella guida".

Cresciuto nell’International, si ritrova a guidare alcuni vecchi compagni come Calabrese, Wiltshire e Fazzi.

"Ci conosciamo da tempo, è vero, ma siamo bravi a separare i due aspetti e come loro coach sanno che qualsiasi cosa dica è per migliorarli".

Stasera l’International debutterà in serie D alle 21,30 a Bologna contro i Giardini Margherita.

"Per me sarà il debutto da capo allenatore in D e sono carico a mille, visto che l’anno scorso chiudemmo dopo un mese di preparazione. A parte il pivot Luigi Totaro da Forlì, il resto della squadra ha un’identità giovane. Il capitano, Christian Ginevri, è del 1997, mentre il guaio al ginocchio al 2002 Luca Franzoni ci priva di un elemento su cui puntavamo, anche se ci sono vari 2002 e 2004 di valore".

Con la speranza che poter seguire le orme di altri ex International come Wiltshire, Alessandro Vigori o Tommaso Marangoni.

"Due anni di Covid non hanno fatto bene perché c’è chi si è allenato poco e chi è giù fisicamente, ma senza fare nomi posso dire che in tutte le annate ci sono elementi interessanti".