De Sarlo: "Imolese, adesso faccio tutto io"

Il presidente rompe il silenzio dopo tre mesi per annunciare una presenza diversa: "Mi occuperò anche delle questioni tecniche"

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di Giovanni Poggi

Cento giorni dopo, l’Imolese interrompe (momentaneamente) il proprio silenzio stampa. A parlare per primo ieri, al Bacchilega, dopo 3 mesi di silenzio ininterrotto e bocche cucite, il presidente Antonio De Sarlo, nella conferenza stampa di ripartenza, dopo la rocambolesca salvezza conquistata domenica nel ritorno dello spareggio playout contro la Pistoiese.

Un dialogo aperto a tutti, con tanto di annuncio del nuovo organigramma societario, che di fatto, nel caldo pomeriggio di ieri al centro tecnico rossoblù (conferenza aperta a giornalisti e tifosi), il patron dell’Imolese ha rimandato ai prossimi giorni, solo dopo aver incontrato il ds Martone e il tecnico Fontana, per fare il punto della situazione e prendere una decisione definitiva.

Un incontro che si sarebbe dovuto svolgere nella mattinata di ieri, a Imola ma che, per motivi personali del direttore sportivo, non si è potuto svolgere.

Nessuna novità, nemmeno addi ufficiali, che invece paiono quasi certi (vedi alla voce Martone), ma neanche conferme apparentemente scontate, come quella di Fontana, ancora sotto contratto per un altro anno con il club, ma ancora in attesa di decidere, assieme alla società, quello che sarà il proprio futuro. Il mancato incontro tra i vertici dirigenziali e tecnici, ha così reso la conferenza un riepilogo di quella che stata la stagione appena trascorsa, condita da qualche accenno al futuro e agli obbiettivi per il prossimo campionato.

"Il silenzio stampa è stato indetto da me, e credo sia stato un beneficio. So che è stata una decisione che ha penalizzato stampa e tifosi ma, allo stesso tempo, penso che sia stato anche un valore aggiunto a questa salvezza e, alla fine, è stato premiato – così apre Antonio De Sarlo, elencando i motivi per cui il silenzio assordante degli ultimi 100 giorni sia stata una delle chiavi della salvezza dei rossoblù –. Ne approfitto anche per comunicare che questo silenzio stampa continuerà fino alla riunione tecnica e dirigenziale, che andrà a definire il nuovo organigramma societario. Doveva essere già oggi (ieri, ndr), il giorno per guardare avanti, ma la riunione non c’è stata, speriamo sia solo una questione di giorni".

Ci sarà ancora da aspettare per scoprire le prime carte dell’album Imolese 2223 che, di certo, vedrà sempre De Sarlo al timone del club.

"Sarei rimasto anche se fossimo scesi in serie D. In caso di retrocessione, avremmo comunque chiesto il ripescaggio, in alternativa, avremmo giocato la D senza problemi. Voglio ribadire questo: De Sarlo rimane. Inoltre, la prossima stagione, mi occuperò anche in prima persona dell’aspetto tecnico. Per questo primo anno ho delegato, per quello che verrà, invece, prenderò io le decisioni, senza aspettare: sarò più presente e decisionista. La legge del campo dice dopo 3 sconfitte consecutive l’allenatore va esonerato, e sarà così, a differenza di quello che è successo nel campionato appena terminato".

Perciò, l’ultima, e anche la prima parola adesso, spetterà a De Sarlo, che ha promesso di vivere più a stretto contatto la realtà tecnica dei rossoblù, dopo aver affidato questo ruolo a Martone nel primo anno da presidente a Imola.

"Il mio voto a questa stagione è 10, a tutti, dirigenti e addetti ai lavori compresi. E’ stata la mia prima esperienza in Lega Pro e, nonostante le difficoltà, ritrovarmici anche l’anno successivo dopo una salvezza rende il bilancio positivo. Ho le idee chiare e voglia di andare avanti: adesso, la volontà è quella di fare meglio".

Obiettivi, bilanci e previsioni, non di più: questo è venuto fuori dal primo incontro pubblico di De Sarlo con la stampa. Il resto, la parte più importante e significativa, è rimandata alle prossime settimane. In questi casi, un "restate sintonizzati", cascherebbe proprio a pennello.