di Giovanni Poggi In una squadra che continua a mostrare una tremenda fatica nel trovare la via del gol – a oggi l’Imolese è il terzo peggiore attacco d’Italia nel mondo dei professionisti, dopo Vis Pesaro e Sampdoria –, la difesa, che resta comunque il reparto più perforato del girone assieme al Montevarchi, sta iniziando a far intravedere alcuni miglioramenti. E proprio dalla solidità mostrata nelle ultime due uscite, in cui i rossoblù non hanno subito reti, l’Imolese dovrà cercare di ripartire e costruirsi la fiducia necessaria per trovare una vittoria che manca da sette giornate. A contribuire a questi due "clean sheet" consecutivi, il centrale classe ’91 Andrea De Vito, che Anastasi ha confermato nell’undici titolare anche sabato scorso. Pavese di nascita, De Vito è cresciuto nel vivaio del Milan, assaggiando anche per due volte la serie A con la maglia rossonera. Poi un lungo viaggio tra serie B e C, fino alla discesa in D, la passata stagione, al Cattolica. In estate il passaggio a Imola, notato da avversario con la maglia del Grosseto in amichevole a Castel Del Rio, con la voglia di rilanciarsi e di rilanciare l’Imolese. De Vito, siete riusciti finalmente ad abbassare la saracinesca in difesa: merito della cura di mister Anastasi? "Credo che l’assetto dietro con quattro difensori ci aiuti un po’ di più rispetto a prima, anche se non penso che la differenza la facciano i moduli, è l’atteggiamento che conta di più di tutto. Ma ci tengo a dire anche che con mister Antonioli lavoravamo bene, semplicemente non siamo riusciti a trovare i risultati: ho grande rispetto per lui, come ce l’ho per Anastasi. Ora, conta solo vincere e speriamo di riuscirci presto". La vittoria manca dal 29 ottobre, la sentite un po’ di pressione? Vista anche la classifica sempre più corta. "Quando fai un campionato con l’obiettivo di salvarti è normale che la pressione ci sia ed è anche giusto impararci a convivere. Sappiamo che dobbiamo tornare a vincere e lo vogliamo fare subito e a ogni costo, ma non deve diventare un’ossessione, se no poi si ottiene l’effetto contrario. Ogni partita ha una storia a sé e noi, per certo, non partiamo mai battuti. Dobbiamo solo continuare a lavorare così, e sono sicuro che presto raccoglieremo i tre punti". Da Ronaldinho, Pirlo e Inzaghi a Milanello, al Bacchilega: le strade infinite del calcio. "Un piacere e un divertimento allenarsi con quei campioni. Poi da difensore, con Thiago Silva e Nesta accanto, ho imparato un sacco di segreti. Sono stati anni fantastici, dove ho avuto anche la chance di esordire in A e di giocare da titolare in Coppa Italia: un’esperienza indimenticabile. Ora sto bene qui e penso solo a fare il meglio possibile con questi colori". Tornando alla stretta attualità: sabato c’è la Reggiana. "Sappiamo che arriverà una corazzata e uno degli attacchi più forti della serie C. Dovremo restare compatti e limitarli: non possiamo permetterci alcuna disattenzione".